La festa del lavoro per la prima volta in Irpinia non si svolge nella piazza di Avellino ma per questa edizione si è scelto un luogo simbolo: la Valle Ufita, ad Ariano Irpino. E’ da qui che partirà il corteo promosso dalle organizzazioni sindacali a difesa della Piattaforma logistica, un’opera infrastrutturale considerata strategica per tutto il territorio unitamente alla linea Alta Capacità Napoli-Bari.
“L’aggancio del polo logistico al Pnrr è fondamentale non solo per l’Irpinia – sottolinea Franco Fiordellisi, segretario provinciale della Cgil – Per questo siamo molto preoccupati: le risorse non possono essere distratte, senza infrastrutture materiali come linea Napoli- Bari vengono a mancare anche le infrastrutture immateriali come la sanità e la scuola. Per questo riteniamo che la Valle Ufita in questo momento sia un luogo simbolo, perché è qui che si concentrano tutte le criticità ma anche tutte le speranze legate allo sviluppo.
Il messaggio è chiaro: la sola Stazione Hirpinia, senza la Piattaforma logistica, sarebbe inutile. Allo stato esiste ancora il rischio che venga stralciato dal Pnrr, l’importo di 26 milioni di euro originariamente individuato ed ora ritenuto insufficiente. Il nodo è tutto sui tempi: manca ancora un progetto e vista la scadenza fissata al 2026, difficilmente si riuscirebbe a portare a termine l’opera.
L’appuntamento è per le 9.30 in prossimità dell’hotel “Incontro”. Il corteo percorrerà la Statale 90 delle Puglie in direzione Flumeri: attraverso la Tre-Torri-Manna, raggiungerà il cantiere della Stazione di Santa Sofia. E proprio qui, dalle 11.30 alle 12.30, si terrà il comizio della Festa del Lavoro.
“Veniamo da tre anni difficili, che hanno messo a dura prova le nostre aziende, grandi e piccole – continua Fiordellisi – la sofferenza c’è stata, prima la pandemia poi la guerra che ha alzato i costi. Le imprese ci hanno sollecitato in maniera chiara e incontrovertibile: bisogna difendere le infrastrutture, perché solo così si potranno abbattere i costi per chi riceve materie prime e semi lavorati e per chi deve inviare i propri manufatti al resto del mondo”
“Siamo arrabbiati – aggiunge il segretario della Cgil- perché la filiera istituzionale, dal Governo alla Regione sembrano sordi, e fanno finta di non comprendere quanto siano vitali queste opere per tutto il Mezzogiorno, non solo per l’Irpinia. per questo rinnoviamo l’appello a tutte e tutti a partecipare alla mobilitazione. Il meteo potrebbe riservarci qualche sorpresa, ma per queso abbiamo anche un piano B. L’importante è esserci” ”