Irpiniambiente chiederà il dissequestro dello Stir di Pianodardine. E’ condizione necessaria perchè l’Arpac si esprima favorevolmente all’ordinanza di proroga della Provincia.
«L’Arpac ci ha comunicato di non aver dato parere favorevole alla terza proroga dell’ordinanza della Provincia in deroga alle autorizzazione (quella scaduta l’8 febbraio ndr.) perché nel frattempo era intervenuto il sequestro dello Stir da parte della magistratura e che finchè non verrà dissequestrato il sito non si esprimerà. Attendiamo che domani venga discussa l’istanza depositata al Tribunale da parte della società Irpiniambiente. Qualora dovesse essere accolta potremo avviare la discussione. Resterebbe comunque una soluzione tampone per effettuare la trasferenza dell’umido per quanto il capannone in decompressione di cui è munito l’ex cdr è la tecnologia migliore a disposizione rispetto a quella di cui sono muniti gli impianti privati» spiega Tropeano «Si è interrotta la filiera istituzionale per cui ognuno ha congelato le decisioni di sua competenza in attesa degli altri».
Una soluzione tampone che, qualora il Tribunale dovesse dare l’ok al dissequestro, non sarebbe comunque immediata. «I privati confermano la loro indisponibilità a fornire il servizio e noi, come sindaci – aggiunge Pelosi,- ci preoccupiamo sia dei nostri cittadini che delle aziende locali che non ritengono per vari motivi di poter accogliere l’umido».