Il Garbuglio di Carlo Gesualdo, dal 1 al 9 ottobre al Castello.

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18440_731x0_w_10226a49415a2d6f7f139ebfb063d044La Fondazione Carlo Gesualdo, presieduta da Edgardo Pesiri, organizza, nell’ambito dei festeggiamenti per il 450° anniversario della nascita del Principe madrigalista, “Il Garbuglio di Carlo Gesualdo – Drawings and art installations”, mostra di installazioni artistiche di dipinti e costumi d’epoca, rivisitati in chiave contemporanea, realizzati da Silvia e Martina Rubino. Diplomata in fashion design allo IED di Roma, Martina ha frequentato un corso per fashion design a Dublino, lavorato come costumista al National Wax Museum di Dublino e collaborato con le aziende Olmar and Mirta e Salvatore Ferragamo. Laureata in “Letteratura, musica e spettacolo” all’Università La Sapienza di Roma, con un Biennio di specialistica in “Forme e tecniche dello spettacolo”, Silvia ha approfondito il teatro con laboratori di analisi, critica e tecnica attoriale.

Il percorso espositivo, visitabile dal 1 al 9 ottobre, si snoderà attraverso le stanze del castello che fu dimora del Principe dei Musici. Mercoledì, alle 17.30, la conferenza di presentazione al circolo della stampa di Avellino. I dipinti, realizzati su carta con acquerello e china, fanno parte di un progetto, denominato “Garbugli”, interpretano in modo originale la complessità e la contraddizione insiti in Carlo Gesualdo. I quattro costumi prendono spunto da abiti del Seicento ma sono stati declinati in modo originale per accompagnare e integrare i dipinti in un percorso duplice ma allo stesso tempo complementare. La mostra in sostanza vuole mettere in evidenza la difficoltà di cogliere la figura del Principe in quanto uomo e in quanto compositore, evidenziandone al contempo la magnificenza.

L’evento, che vedrà coinvolte anche le Istituzioni scolastiche, oltre a personaggi del mondo della cultura e della politica, gode del patrocinio morale del Comune di Gesualdo, della Provincia di Avellino, della Regione Campania, del Touring Club, dell’ISMEZ, del CIDIM.

 Il 3 ottobre, alle 20.30, nella chiesa del S.S. Rosario, sarà poi la volta del “Garbuglio musicale” con il concerto di Carmine Ioanna tratto dal suo nuovo album “Solo”. «Non ricordo la mia vita senza la fisarmonica e, ad oggi non credo che siano mai passati più di due giorni senza che io e lei non ci scambiassimo quattro chiacchiere e quattro note – racconta il giovane artista di Ponteromito -. Solo è il resoconto delle mie esperienze musicali e di vita, ho cercato di raccontare la mia vita fino a qui e sarà impossibile non sentire all’interno i canti balcanici (mio Nonno era di origini albanesi) o la musica irpina, o il free jazz».

 

 

 

IL PROGETTO “GARBUGLI”

La complessità e l’originalità della storia del principe Carlo Gesualdo, personaggio controverso, dimidiato dal rimorso e ispirato dalle muse hanno motivato la creazione del suo personale garbuglio. Ma il garbuglio è solo la meta finale del percorso che procede alla ricerca di tracce e suggestioni che rimandano alla vicenda umana ed artistica di un uomo illustre e tormentato.

Di stanza in stanza, di abito in abito avviene la progressiva scoperta di indizi che evocano la sua storia. Tra le pieghe degli abiti sono nascosti elementi che non vogliono essere narrativi, ma evocativi… Elementi concreti da ‘cogliere in flagrante’, che invitano a una comprensione più profonda. Sono tessere di un puzzle da riconoscere per vivere il lampo dell’illuminazione, la certezza dell’indizio importante.

Nel garbuglio delle installazioni ciascun elemento è un frammento sul quale riflettere per ripristinare il senso e l’importanza della percezione delle cose. Lontano dall’ordinarietà del racconto della classica narrazione, l’installazione dilata l’elemento comune e ripristina la percezione dell’eccezionalità, una quota o almeno il sentore di quel portato invisibile legato al visibile, del significato più profondo celato da quello più evidente. Seguendo l’itinerario si giunge all’ultima stanza in cui è collocato il Garbuglio dedicato ed ispirato all’illustre personaggio.

Il percorso vuole muoversi nella direzione della ‘evocazione d’atmosfera’ puntando su un sincretismo di stimoli, una sinergia di codici. Il codice visivo dei disegni, delle installazioni e delle luci, il codice sonoro della musica diffusa negli ambienti e infine quello olfattivo attraverso una selezione di fragranze, scelte secondo un criterio di corrispondenza di senso.

Attraverso le stanze del Castello che ospitano la mostra, verranno sollecitate sfere percettive molteplici, mobilitando la capacità fascinatoria grazie a visioni di abiti-installazioni che diventano imago di risonanza, di riviviscenza del senso più ampio di una storia complessa come quella del principe dei musici, Carlo Gesualdo.

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