ROMA – Google rafforza la lotta ai contenuti offensivi: schiera il suo esercito di ‘valutatori’ contro i siti che li pubblicano, con il rischio di vederli comparire tra i risultati delle ricerche online. La compagnia di Mountain View ha aggiornato le oltre 150 pagine di linee guida rivolte alle 10mila persone che nel mondo sono incaricate di valutare la qualità e la pertinenza dei risultati di ricerca, aggiungendo una sezione dedicata ai “contenuti sconvolgenti-offensivi”.
Le segnalazioni non avranno effetto immediato ma saranno prese in considerazione sia dai dipendenti Google che si occupano degli algoritmi in base a cui compaiono i risultati delle ricerche, sia dai sistemi di intelligenza artificiale usati dalla compagnia.
I valutatori sono chiamati a segnalare “contenuti che promuovono l’odio o la violenza contro gruppi di persone basati su criteri quali la razza o l’etnia, la religione, il genere, la nazionalità o la cittadinanza, disabilità, età, orientamento sessuale”, si legge nelle linee guida. Insulti razziali, informazioni sul come perpetrare attività nocive, e “violenza grafica, tra cui crudeltà sugli animali e abusi sui bambini”, rientrano nell’elenco. Tra gli esempi si cita una ricerca online della “storia dell’olocausto”: se tra i risultati compare il forum Stormfront, che sostiene la supremazia bianca, va segnalato.