I numeri sulla disoccupazione nel nostro Paese, soprattutto nel Sud Italia, sono noti a molti e spesso oggetto dei nostri Editoriali. In questo appuntamento di Settembre spostiamo invece l’attenzione sul discorso legato ai redditi.
Se il dramma sociale riguarda chi un impiego non ce l’ha viene da pensare allora che per quei pochi (più capaci o più fortunati) che lavorano sia tutto rose e fiori. Non è così, invece, se si confronta il reddito attuale degli italiani, ed in particolare degli abitanti del Meridione, con quello degli anni pre-crisi.
L’analisi comparativa tra gli importi dichiarati al Fisco nel 2017 e quelli del 2009 vede infatti il segno meno in quasi tutti i capoluoghi dello Stivale. Il Sole 24 Ore approfondisce il rapporto sull’impoverimento degli italiani in una tabella che vede il Sud particolarmente colpito dal crollo dei redditi: tra le località che hanno registrato una caduta più consistente un podio tutto meridionale con Isernia (-9,39%), Crotone (-7,97%), Agrigento (-7,09%).
L’Aquila rappresenta l’unica eccezione, regola confermata dai redditi minimi dell’anno preso in considerazione: il 2009 del terremoto e conseguente crollo dell’economia locale.
Altro dato interessante è come dalla tabella emerga, infine, una forbice enorme del vario medio dichiarato nella città: si passa infatti dai 34mila euro di Milano ai 16mila euro di Barletta in fondo alla classifica per reddito pro-capite.
Della serie gli Italiani sono tutti un po’ più poveri, anche lavorando di più. E quando si sta casa proprio non si riesce a sopravvivere.