Replica di Teresa Ferragamo al segretario generale della Camera di Commercio di Benevento, Roberto Pierantoni.

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da Teresa Ferragamo, giornalista de Il Sannio Quotidiano, riceviamo e pubblichiamo

Caro (mi consenta di utilizzare lo stesso ‘tono’ affettuoso che mi ha riservato nell’incipit della sua ‘diffida’) Pierantoni,

ho letto con attenzione la sua missiva. Le rispondo per punti, in modo analitico, così come ‘analitica’ ha ritenuto che fosse la sua ‘dichiarazione’.

Punto Primo: Il problema di Pierantoni è la Democrazia

Nel chiedere la pubblicazione della sua ‘dichiarazione’, Lei si appella all’articolo 8 della Legge 8 febbraio 1948 n. 47 (cosiddetta Legge sulla Stampa), “Risposte e rettifiche”. E’ una disposizione che considero sacrosanta, come considero sacrosanto il diritto di critica e di cronaca in un Paese democratico e civile.

Trovo alquanto singolare, però, che Lei, mentre evochi il diritto ad ottenere rettifica dei contenuti dei miei articoli, appellandosi al succitato articolo, allo stesso tempo, invii la ‘dichiarazione a tutte le testate giornalistiche definendo la stessa “Nota ai giornali Roberto Pierantoni analitica’.

Così come trovo singolare la sua richiesta di “cancellazione degli articoli”, cosa ammissibile solo nei Paesi con regimi dittatoriali.

Ammetto, Caro Dott. Pierantoni, che non ho ben inteso la natura del suo scritto: è una dichiarazione ai giornali, una ‘diffida’ o una rettifica?

Ovviamente, come avrà verificato, ho provveduto ad integrale pubblicazione della ‘Nota ai giornali’, perché tengo al suo punto di vista come al mio, pur non riuscendo a scorgere nel suo scritto alcun intento di rettifica, visto che non entra mai nel merito dei contenuti dei miei articoli.

Nel corpo della mail a me inviata scrive:Si richiede, ai sensi della normativa citata in oggetto, la pubblicazione della dichiarazione allegata, precisando che ho dato mandato al mio Avvocato di adire alle vie legali anche al fine di richiedere la cancellazione degli articoli contenenti gravi affermazioni lesive della mia immagine e dignità”. Bene, se ha ritenuto e riterrà ancora i miei articoli “lesivi della sua immagine e dignità”, è cosa buona e giusta che Lei si rivolga alla magistratura, nella quale ho piena fiducia.

Le preannuncio che, dopo aver letto con attenzione la sua ‘dichiarazione’, farò altrettanto, perché, Caro Pierantoni, la sua missiva non è in senso tecnico una ‘rettifica’, ma un coacervo di offese e di insulti. Quindi, adirò anche io le vie legali, sarà piacere tutto mio incontrarLa in tribunale.

 

Punto Secondo: Il sogno ricorrente di una Stampa con il Bavaglio

Lei obietta di ‘non aver partecipato ai lavori del tavolo ma solo a conferenza stampa terminata ad una foto di gruppo. Circostanza ignorata dalla Ferragamo perché la stessa non ha preso parte alla conferenza”. Ha ragione da vendere: sono imperdonabile, sono arrivata in ritardo ed ho posto una domanda quando tutti i relatori erano in altre faccende affaccendati, impegnati com’erano nel rituale ‘selfone’ di fine bla bla bla. Ho alzato il ditino ed ho chiesto (ops, ho osato chiedere!) quale fosse il costo del progetto “Sannio Terra di Falanghina”. Ma, caro Pierantoni, la domanda non era rivolta a Lei, anche perché non sapevo chi fosse, non avendo mai avuto l’onore di incontrarLa. Era rivolta, ovviamente, alla parte politica,  ai rappresentanti istituzionali, anzitutto al vicepresidente della Camera di Commercio, Aurelio Grasso, il quale si è mostrato subito reticente. E’ a lui che dovrebbe chiedere conto della mancata risposta alla domanda di una giornalista.

E’ stato Lei che spontaneamente, senza essere sollecitato a farlo, ha ritenuto opportuno rispondere, sventolando la cifra di 25 mila euro. Ma forse, da queste parti, si continua ad aspirare a conferenze stampa con giornalisti imbavagliati e con il cervello altrove.

Punto Terzo: Aggressione sì o no?

Dice, Lei dice, che si è trattato di “un battibecco” e che non c’è stata “nessuna aggressione”. “Erano presenti molte persone tra cui diversi giornalisti”, attesta. Caro Pierantoni, evidentemente Lei ha un concetto diverso di “battibecco” e, forse, per mia fortuna. Sono una donna, so riconoscere un’aggressione (ovviamente in questo caso verbale, come ho tenuto a sottolineare sempre) da un “diverbio” o battibecco. E quanto al suo grido “Io non mi lascio intimidire”, Le assicuro che il suo tono, il 6 novembre scorso, sì che era intimidatorio, prevaricatorio ed arrogante, tanto che ho ricevuto un messaggio di censura del suo atteggiamento dall’unico giornalista presente all’accaduto, che gelosamente conservo giacché ci potrà aiutare a ripristinare quella a cui Lei si appella come ad una Madonna, la VERITA’ (parola che Lei ha cura di scrivere a caratteri cubitali). Le risparmio la retorica su come ci si approccia ad una signora, perché, forse lei ha capito subito che ‘non sono una signora’ e non aspiro ad esserlo.

Punto quarto: Casa di vetro o cabina armadio?

Lei tiene a sottolineare che la Camera di Commercio osserva la normativa sulla Trasparenza, che, ha ragione, è proprio un terreno minato. Eppure, caro Pierantoni, non si capisce come mai la determina del presidente Antonio Campese n. 36 del 5 novembre 2019 (il giorno prima della conferenza stampa), unica ad accennare (e sottolineo accennare) al progetto Sannio Terra di Falanghina, sia stata pubblicata il 6 novembre, come fu segnalato dal presidente Campese, con un messaggio arrivato su mio WhatsApp alle 8 del mattino del giorno 7 novembre, nonostante con il presidente ci fosse stata una conversazione, sempre via WhatsApp, subito dopo i fatti che ci hanno visti protagonisti. Come mai il presidente non ha mai chiarito se quella determina sia stata pubblicata prima o dopo la conferenza stampa della discordia?

Ma mettiamo anche che sia stata pubblicata prima, anche solo poco prima, quel provvedimento non è assolutamente in grado di fornire una risposta alla domanda da me posta durante la conferenza stampa, giacché indica il capitolo si spesa (46 mila euro) da cui attingere risorse per il progetto. Tanto è vero che lei indicò la cifra di 25 mila euro, cifra di cui non c’è traccia nella determina n. 36 sventolata dal presidente Campese.

Inoltre, ci spiega perché l’8 novembre (due giorni dopo la conferenza stampa del 6) vengono pubblicate sul sito 5 delibere licenziate dalla Giunta camerale il 9 ottobre, ovvero un mese prima? Come diceva Andreotti, ‘a pensare male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca”.

Se il nostro ‘diverbio’ sarà servito a ripristinare la ‘Trasparenza’ potremo, credo, entrambi ritenerci soddisfatti.

Punto quinto: Ferragamo come Berlusconi

Caro Pierantoni, sono stata addetto stampa alla Camera di Commercio di Benevento nel 2015 per 12 mesi. Converrà con me che non sarebbe opportuno né giusto che un’esperienza tanto ‘esaltante’ possa interrompere o condizionare il mio cammino e la mia professione.

Sono depositaria di un conflitto di interesse? Dopo quello di Berlusconi, il Paese si dovrà evidentemente occupare del mio e provvedere a sanarlo.

Punto sesto: Che fai mi cacci?

Buttandola ancora in politica, si ricorda il ‘che fai mi cacci?’ di Gianfranco Fini a Berlusconi. Non portò molto bene al leader di Alleanza nazionale.

Caro Pierantoni, il Suo ‘allontanamento’ dalla Camera di Commercio di Chieti Pescara fu così, pubblicamente commentato dal segretario nazionale della Fp Cgil, Federico Bozzanca:  “E’ un fatto gravissimo e intollerabile. Non credo esistano precedenti per una vicenda tanto assurda quanto pericolosa. Non è soltanto un licenziamento adottato attraverso un atto unilaterale, per altro contro le regole, ma anche per la sua natura retroattiva. Contrasteremo in tutti i modi quanto accaduto ad un nostro iscritto ma riteniamo quanto accaduto molto preoccupante. Per quanto ci riguarda saremo al fianco di Pierantoni e a sostegno della nostra federazione pescarese per sanare questa insostenibile ingiustizia”. Bozzanca più di me conoscerà la terminologia giuridica e in questa dichiarazione definisce il suo ‘allontanamento’ un ‘licenziamento’. Le sue vicende sono pubbliche. L’articolo da cui ho attinto informazioni è rinvenibile a questo link:  https://www.rassegna.it/articoli/licenziato-in-tronco-dalla-camera-di-commercio-pescara-chieti. La testata giornalistica su cui è pubblicato, Rassegna Sindacale, è il più antico periodico sindacale italiano, fondato nel 1955 dalla segreteria della Cgil guidata da Giuseppe Di Vittorio. Se ha obiezioni da muovere, si rivolga a loro.

Punto Sesto: Le ‘colleganze’ misteriose

Lei parla di “strane colleganze”. Caro Pierantoni, non so a cosa o a chi alluda, francamente.

Ma Le segnalo che in tanti hanno provato a irreggimentarmi, invano. Servo solo le mie idee, e per quelle, solo per quelle, sono disposte a combattere.

Infine, dichiara di essere ‘incompetente’ rispetto a Testate giornalistiche (sanniopage.com è un blog) e ad Associazioni. Sarebbe un peccato dover cominciare adesso a sviluppare tali competenze, anche perché, caro Pierantoni, il suo lauto stipendio non Le viene riconosciuto per questo.

 Continui a fare il suo Mestiere, e lasci che noi facciamo il nostro.

Ci incontreremo in Tribunale

Le auguro buon lavoro

Teresa Ferragamo

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