I temi del dissenso: Gal “passacarte”, enti commissariati, filiere abbandonate
Non è possibile ridurre i Gal a semplici “passacarte”, strutture che dovranno pubblicare gli stessi bandi (sbagliati) del PSR con l’aggravante di essere solo fintamente più agili ma di fatto più complessi. Non è possibile prevedere come premialità più importante per i Gal la popolazione. E’ un paradosso! Stiamo infatti parlando di strumenti nati per animare le aree rurali a rischio di spopolamento. Non è possibile che non si aprano ancora i bandi per le misure a superficie per l’agricoltura a basso impatto ambientale.
Non è possibile svilire progetti integrati concepiti per animare e far rivivere i nostri borghi rurali a meri finanziamenti di opere edilizie. Non è possibile che la Regione Campania non abbia inserito in una strategia di promozione complessiva i prodotti dell’agroalimentare campano. Tanto per fare un esempio, per il Vinitaly la Campania risulta essere la regione meno visibile in Italia.
Non è possibile che a due anni dall’approvazione della Legge dei castagneti da frutto non si abbia ancora una perimetrazione dei territori che dovrebbero beneficiare dei finanziamenti previsti dalla legge. Il che significa non aver realizzato assolutamente nulla per la filiera. Non è possibile che dopo tre anni non si sia ancora fatto nulla per il polo florovivaistico.