“A seguito di reiterate dichiarazioni dell’Amministratore Unico dell’A.IR. spa sulla possibilità che l’azienda di trasporto pubblico regionale fosse ceduta ad una azienda di trasporti nazionale e constatata la indisponibilità ad effettuare investimenti per assicurare una continua efficienza e qualità del servizio (acquisto autobus), le R.S.A. di Filt Cgil (Napolitano), Fit Csil (Solitario) ed Ugl Autoferrotranvieri (Tirelli) hanno incontrato l’Amministratore Unico, Ing. Alberto De Sio. L’incontro è servito per verificare le insistenti voci di una possibile vendita o svendita della società ad altri operatori economici del settore, atteso che egli stesso ha più volte dichiarato ufficiosamente al sindacato ed ai dipendenti aziendali che l’ A.IR. non esisterà più, e che sarà data a BUS ITALIA.
Nel merito, considerate anche le preoccupazioni dei dipendenti, è stata chiesta apposita convocazione sindacale, svoltasi giovedì 2 Febbraio. In proposito, l’amministratore è stato molto evasivo nelle risposte, se non reticente e contraddittorio; difatti, nel mentre ha rassicurato che non ci sono richieste da parte di altri operatori, smentendosi, nello stesso tempo ha riferito di attività da parte delle Regione Campania sul futuro assetto del Tpl e che sull’A.IR. c’é un interesse nazionale e sovranazionale ma l’intenzione è dare l’azienda a Bus Italia che già ha preso la Cstp di Salerno.
Altri dubbi lascia la decisione di non procedere ad investimenti sul materiale rotabile per sostituire quello attuale vetusto e logorato, che fa presupporre un disinteresse nel continuare l’attività.
Tutto questo porta queste OO.SS. ad esprimere forte preoccupazione sul futuro dell’azienda, dei suoi servizi, dei lavoratori che vi operano nonché tante perplessità sulla poca trasparenza che fa presagire una grossolana, incomprensibile e poco limpida liquidazione della società.
Inoltre, l’atteggiamento rinunciatario dell’amministratore fa pensare ad un’azienda in disarmo, in presenza di un disegno ben preciso in direzione di una cessione ad altro operatore – sulle orme di quanto fatto a Salerno con la (CSTP). Nel personale c’é preoccupazione e sconcerto per manovre fatte sotto banco per far si che l’unica azienda trasporto pubblico locale florida nel disastrato panorama regionale sia messa in vendita.
Ci rifiutiamo di credere che tutto avvenga per ripicche personali, a discapito dei territori interni già fortemente penalizzati dalla morfologia del territorio e dalla poco attenzione della politica ad ogni livello.
La preoccupazione cresce soprattutto dopo le dichiarazioni rese dall’ing. De Sio secondo cui l’AIR non potrebbe partecipare alle gare indette dalla Giunta Regionale per l’affidamento dei servizi per una presunta incompatibilità a partecipare nonostante l’azienda irpina abbia i requisiti essendo proprietà dell’ente che mette a gara i servizi.
In merito, la legge prevede la partecipazione alle gare anche delle società in house, pertanto, non si comprende come non potrebbe parteciparvi l’AIR che è una società che sta invece sul mercato e che lo scorso anno ha partecipato alla gara nel bacino unico Avellino Benevento, nonchè all’A.T.I.( Ass. Temp. Di Imprese) per il trasporto nell’area metropolitana.
I lavoratori dell’A.IR. sono esterrefatti e avviliti da questa situazione e dalle dichiarazioni del consigliere regionale Cascone, presidente IV Commissione Trasporti, che, intervistato sull’argomento, ha riferito che l’ AIR non è in grado di effettuare investimenti e può solamente gestire la ordinarietà, accusando addirittura le organizzazioni sindacali di non capire che, con le future gare che prevedono l’assegnazione dei servizi, sul territorio regionale ci sarà un’unica azienda, certamente non l’AIR.
La domanda sorge spontanea: ma l’ing. Cascone sa che l’AIR ha i requisiti per partecipare al bando di gare essendo l’unica azienda di proprietà regionale – con bilancio in attivo da anni e che non ha mai gravato sul bilancio della Regione Campania, a differenza di altre realtà napoletane – che ha le carte in regola per concorrere alle gare a meno che, nel formulare il bando, non ci sarà qualche cavillo che non permetterà alla azienda Irpina di partecipare alle gare, visto che già la si ritiene esclusa? Non crediamo che lui già sa chi vincerà le gare prima di essere effettuate!
Perché, allora, non cederne la proprietà o i soli servizi alla Provincia di Avellino, evitando di distruggere l’ennesima realtà radicata sul territorio irpino?
Queste OO.SS. allerteranno le rispettive segreterie regionali, i politici locali e nazionali e terranno alta l’attenzione sulle vicende e sul futuro di questa società a difesa e a tutela dei servizi, dei lavoratori e del patrimonio economico sociale che essa rappresenta sul territorio irpino e beneventano.