L’opera di Alessandro Speranza, in gran parte ancora poco nota, comprende un patrimonio inedito di musica sacra. Un’ampia produzione (messe, passioni, lamentazioni, antifone ecc.) che riflette i multiformi interessi artistici del compositore di Lauro di Avellino.
La storia e la ricezione della musica sacra a Napoli nel Settecento rappresenta un campo ancora poco esplorato, nonostante il ricco e variegato patrimonio musicale espresso dall’ambiente socio-culturale partenopeo del XVIII secolo. Tra le tante figure che arricchiscono il panorama musicale sacro di questo periodo vi è sicuramente quella di Alessandro Speranza, che dopo aver studiato al Conservatorio di Loreto con Francesco Durante e aver intrapreso la carriera ecclesiastica si dedicò alla composizione per le diverse chiese napoletane e all’insegnamento del canto e del contrappunto. Tra i suoi allievi figurano, infatti, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, autore di celebri melodie per il Natale, e Nicola Zingarelli, celebre compositore e già direttore del Conservatorio di Napoli.
Il convegno metterà in luce la produzione artistica di Alessandro Speranza, nel contesto musicale napoletano, e apporterà nuovi contributi alla biografia di questo compositore. Finora si è sempre creduto che Alessandro Speranza fosse nato all’incirca nel 1728 a Palma Campania mentre le recenti ricerche archivistiche, che saranno presentate durante il convegno, smentiscono questi dati attribuendo con certezza la nascita del compositore a Lauro di Avellino il 24 aprile del 1724.
Voci autorevoli come quella di Pasquale e Felice Marciano (“Alessandro Speranza ritrovato” attraverso le carte dell’Archivio Storico Diocesano di Nola) permetteranno di conoscere i nuovi dati biografici sul compositore; Antonio Dell’Olio (Passioni napoletane al paragone: Gaetano Veneziano, Pietr’Antonio Gallo e Alessandro Speranza), Domenico Sodano (Speranza e le Messe: l’attuazione liturgica di una prassi musicale), Angela Fiore–Sarah Iacono (L’amor divino di Alessandro Speranza. Antifone e cantate nel Monastero di Regina Coeli) e Maria Rosa Massa (Musica e devozione mariana nella Napoli del ‘700: il contributo di Alessandro Speranza) si confronteranno sulle composizioni di Speranza e faranno il punto sull’attività artistica del compositore; Maurizio Rea, (Musica e pietà popolare al Carmine Maggiore di Napoli al tempo di Speranza) e Giacomo Sances, (L’archivio “inesistente”: Durante, Speranza e Fiodo tra i muti scaffali del Purgatorio ad Arco) analizzeranno il contesto musicale in cui operò l’artista lauretano; Marta Columbro (Aspetti della produzione sacra napoletana del ‘700 all’epoca di Speranza: la pastorale) relazionerà su un genere musicale assai diffuso all’epoca di Speranza; Paolo Saturno (Alessandro Speranza e Sant’Alfonso Maria de’ Liguori: affinità musicali, discrepanze spirituali) approfondirà il rapporto tra l’allievo, elevato agli onori dell’altare, e il maestro; Paolo Sullo (La scuola di composizione di Alessandro Speranza: dal contrappunto al solfeggio) esporrà le ultime ricerche sulla scuola compositiva di Speranza, con preziose cronache del tempo.
La giornata sarà arricchita da una tavola rotonda coordinata dal noto studioso Paologiovanni Maione, autore di importantissimi studi sul repertorio sacro napoletano, con la partecipazione di prestigiosissimi relatori, quali: Marta Columbro, Cesare Corsi, Paola De Simone, Angela Fiore, Marina Marino, Francesca Seller, che faranno il punto sulle prospettive di ricerca nel campo della musica sacra a Napoli nel Settecento.
Ai lavori scientifici, seguirà un concerto a cura di Pierfrancesco Borrelli ed Enrico Baiano, con prime esecuzioni in tempi moderni di musiche di Alessandro Speranza
La partecipazione al convegno e al concerto è gratuita.