Alto Calore Servizi, De Stefano: porterò Sibilia in Tribunale, rinunci all’immunità parlamentare.

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«Puntuale, come ogni lunedì, si rinnova l’appuntamento con le esternazioni dell’onorevole Carlo Sibilia contro l’Alto Calore Servizi SpA. Ancora una volta, il deputato del Movimento Cinque Stelle si è prodotto in una carrellata di calunnie indirizzate ai vertici di questa società, impegnati in un’azione ostinata e quotidiana di risanamento ed efficientamento all’insegna del rigore morale».

«Questo lunedì Carlo Sibila, confusamente, non ha fatto che riesumare vecchie accuse, peraltro frutto di lettere anonime a lui indirizzate, già note e smentite ampiamente dai fatti, ponendo in essere un evidente e ingiustificato accanimento contro i vertici di questa società.

Insomma, ci troviamo al cospetto dell’ennesimo e goffo tentativo di gettare fango su questa azienda. Ovviamente il deputato Sibilia risponderà, ancora una volta, in sede civile e penale, delle sue azioni, per il grave danno d’immagine arrecato all’Alto Calore Servizi SpA e ai suoi vertici che, in queste ore, sono impegnati a risolvere definitivamente l’emergenza idrica invernale provocata dal maltempo.

Infine, ricordiamo all’opinione pubblica che Carlo Sibilia elude da più di 10 giorni la nostra legittima richiesta, a fronte delle sue offensive accuse, di rinunciare all’immunità parlamentare e a non sfuggire al confronto pubblico con il Presidente De Stefano sul merito delle contestazioni mosse e sulla gestione complessiva dell’Alto Calore, sempre improntata alla massima moralità».

Queste le affermazioni del parlamentare del M5S:

«Denunciamo cose note da decenni che portano ad un buco di bilancio da 120 milioni di euro che, nell’era De Stefano è cresciuto in maniera esponenziale, passando dai 4 milioni di euro di debiti annuali a circa 9 milioni – commenta Sibilia – Mi sarebbe piaciuto che De Stefano, invece di minacciare querele, fosse accanto a me per spiegare da dove nascono i problemi di trasparenza della società».

Dopo aver depositato un ampio esposto in Procura, il deputato mostra parte dei documenti che ha ricevuto in forma anonima e che, questa la tesi, consegnano un quadro della gestione e delle casse della società di Corso Europa a tine scurissime. «Materia su cui – spiega Sibilia – sarebbe auspicabile un’indagine della Guardia di Finanza. Siamo di fronte alla totale mancanza di piani trasparenza e anti corruzione, a bilanci gonfiati e affidamenti diretti per la fornitura di servizi come quello della manutenzione del parco auto con un aumento dei costi del 50%, del recupero crediti, buoni carburanti da 175mila euro spariti dal bilancio 2015, opere da 133 milioni di euro portate come patrimonio ma di proprietà della Regione, contravvenzioni al codice della strada pagate dalla società se la macchina è quella in uso al presidente, detratte dagli stipendi nei casi in cui ad incorrere nell’errore siano stati i dipendenti». Una gestione che, conclude il deputato, «porta ad un debito di 118 milioni di euro, aumentato come media annua, del doppio durante l’era De Stefano».

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