“Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede”. E’ con questa frase di San Timoteo, compagno di Paolo di Tarso, sicuramente appropriata, che viene annunciata la morte di Antonio Emilio Gambacorta, istituzione campana nel campo della sanità, sport e associazionismo. Un galantuomo, persona onesta e da sempre difensore dei più deboli anche attraverso opere silenziose e concrete.
Da alcuni anni, improvvisamente malato di sla, mentre tutto gli sorrideva intorno, ha lottato fino allo stremo delle sue forze per lui e per gli altri, spesso anche contro la burocrazia.
Sentimenti di cordoglio e vicinanza alla famiglia da parte del sindaco Enrico Franza insieme all’assessore allo sport Michela Cardinale: “Se ne va un’istituzione di questa città, una persona garbata e onesta che ha saputo trasmettere a tutti noi i veri valori dello sport e una grande forza di volontà. ”
74 anni, lascia la moglie Angela, i figli Luigi, Ettore e Francesco. Domani alle 15.30, l’ultimo affettuoso saluto nella Basilica Cattedrale. “No fiori – è scritto sul manifesto – ma offerte per l’Aisla.”