Atripalda, Ardolino (Acai): : maggioranza ed opposizione unite nell’inerzia e nell’autoreferenzialità. Necessaria una svolta.

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«Il malcontento dei cittadini di Atripalda nei confronti dell’amministrazione comunale è sempre più evidente. Il sindaco e la sua maggioranza non sono riusciti a dare risposte concrete ai problemi della comunità. Ma anche l’opposizione si è distinta per inerzia ed autoreferenzialità. C’è bisogno, insomma, di aria nuova». Ad affermarlo è il segretario nazionale di Acai onlus, associazione di rappresentanza dei consumatori e degli inquilini, l’irpino Giovanni Ardolino.

«Dobbiamo constatare  – ha proseguito il dirigente sindacale –  che purtroppo la cittadina del Sabato è impaludata in una situazione negativa che viene da lontano. Avevamo sperato che si registrassero segnali di discontinuità rispetto al passato, ma non è stato così. A prevalere nell’ente pubblico e nella politica sono logiche vecchie, che nulla hanno a che fare con le esigenze ed i bisogni dei cittadini. Anche questa giunta comunale ha dimostrato di non saper andare oltre i personalismi esasperati e le questioni di piccolo cabotaggio. Nei lavori pubblici come nei servizi sociali non si sono registrate novità positive, ma soltanto tanta presunzione e demagogia. E’ tempo, quindi, di fare un bilancio critico. Un’intera classe politica e dirigente ha dimostrato inequivocabilmente di non essere capace di governare il territorio, di non avere a cuore le sorti di Atripalda e di essere completamente scollegata dalla vita quotidiana delle persone. Maggioranza e minoranza si sono distinte per la propria mediocrità e superficialità. Ancora più di ieri, è necessaria una svolta vera».

«Atripalda – conclude Ardolino – deve recuperare il proprio ruolo di centro vivace e dinamico, di realtà economicamente avanzata, anche in un quadro delicato e difficile, come quello attuale, ma soprattutto ritrovare gli spazi di democrazia, partecipazione e confronto, per poter costruire progetti nuovi e all’altezza delle aspettative dei cittadini, ormai giustamente sfiduciati. Il punto di partenza non può che essere il protagonismo della comunità locale, fatta di uomini e donne in carne ed ossa, avendo come priorità assoluta il miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti, a cominciare dalle fasce sociali più fragili. Una prospettiva che va costruita oggi e non soltanto in prossimità di scadenze elettorali, che dovranno essere invece un momento di verifica di un percorso già avviato. E’ il momento, dunque, di una nuova stagione per un civismo autentico, che sappia eventualmente dare risposte adeguate anche nelle scadenze istituzionali. Non è più possibile restare a guardare».

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