Nella sfida tutta giallorossa viene fuori un pari che alla fine premia solo il Benevento. La Roma, con il punto al ‘Vigorito’, conquista sì il terzo posto in solitaria, ma non allunga rispetto a Lazio ed Atalanta.
Per il Benevento è un’altra iniezione di fiducia con l’obiettivo salvezza sempre alla portata. Pippo Inzaghi, dopo aver fermato sul pari Lazio e Juve, frena anche le ambizioni della Roma, che ha perso l’occasione di avvicinarsi al Milan, che affronterà domenica prossima, dimostrando di soffrire molto le squadre che si chiudono.
E ciò nonostante nella ripresa, complice i padroni di casa rimasti in dieci per l’espulsione di Glik, Fonseca avesse mandato in campo tutti i terminali offensivi. Il primo tempo è stato avaro di emozioni.
La Roma ha avuto il predominio territoriale, buon possesso palla ma poche verticalizzazioni e scarse conclusioni verso la porta difesa da Montipò. Il Benevento, dal canto suo, si è disposto in campo in maniera accorta e determinata. Squadra a difesa del proprio portiere, distanze corte tra i reparti e buoni spunti per le ripartenze grazie soprattutto alle giocate di Viola non sfruttate al meglio però da un volenteroso Lapadula. Quando poi, e siamo al 15′, il filtrante al bacio del 10 sannita per l’attaccante peruviano ha consentito allo stesso di andare a rete, ci ha pensato l’arbitro Pairetto a strozzare l’urlo in gola a Lapadula: fuorigioco e tutto da rifare. Nel prosieguo del match la Roma si è resa pericolosa al 33′ con Pellegrini che ha sfruttato un disimpegno errato di Schiattarella ed ha concluso a rete, abile la presa di Montipò. Due minuti dopo ripartenza dei padroni di casa con Lapadula che costringe Lopez alla presa. Nella ripresa l’episodio che poteva incidere di molto sull’esito finale della sfida. Al 56′ Glik entra in maniera rude alle spalle di Mkhitaryan, Pairetto lascia correre per il vantaggio ma al termine dell’azione estrae il secondo cartellino giallo per il centrale sannita. Benevento in 10, Inzaghi getta nella mischia il difensore Caldirola al posto di Viola. Da questo momento in poi la Roma gioca nella metà campo del Benevento. Fonseca si gioca le carte Dzeko prima e Pedro poi. La Roma prova a spingere ma trova tutti i varchi chiusi. Solo al 93′ Dzeko mette i brividi alla retroguardia sannita ma Caldirola salva sulla linea e consente al Benevento di conquistare un punto prezioso in ottica salvezza. Tutto finito? Neanche per sogno. Al minuto 95 Foulon ferma in area El Shaarawy: Pairetto fischia il rigore ma poi, su segnalazione del Var, annulla la decisione per fuorigioco dello stesso calciatore. Termina così la sfida, con il Benevento che fa festa (espulso anche Inzaghi) e la Roma in campo a mordersi le mani.
Non può che essere soddisfatto Filippo Inzaghi al fischio finale di Benevento-Roma, con la sua squadra che è riuscita a strappare il pareggio dopo essere rimasta in 10 per quasi tutto il secondo tempo. Un’espulsione, quella di Glik, che lascia un po’ di rammarico a Inzaghi, come lui stesso ha spiegato ai microfoni di Sky Sport: “Siamo stati veramente dei leoni. Sono molto orgoglioso, oggi se fossimo rimasti in 11 contro 11 avremmo probabilmente vinto. Dispiace per essere rimasti in 10 con due falli e mi sono arrabbiato per l’espulsione, ma non voglio tornare su certi episodi. Una volta rimasti in 10 pensavo che non ci sarebbe stato nulla da fare e invece i ragazzi mi hanno sorpreso ancora. Sarebbe stato ingiusto non portare a casa punti dopo una prestazione del genere e se giochiamo con questo spirito abbiamo qualche possibilità di salvarci“.
Salvezza che però può arrivare solo attraverso il gioco, come ha spiegato Inzaghi: “Speravo che la squadra piano piano crescesse, non dimentichiamoci che tanti non hanno mai fatto la Serie A. Lo spirito mi piace, al di là dei risultati, insieme alla ricerca di giocare sempre il nostro calcio. Se ci difendessimo sempre avremmo poche chances di salvarci”. L’allenatore giallorosso, infine, è tornato sulla partita, ribadendo la sensazione di poter battere la Roma: “Avevo la sensazione di poterla anche vincere in 11 contro 11. A fine primo tempo ho detto alla squadra che potevamo fare l’impresa e loro erano convinti. Mi ero tenuto i cambi per il finale per poter dare brillantezza. Avevo la speranza di vincere, ma accontentiamoci perchè è stato importante portarla a casa in queste condizioni”.