“Ci risulta che nel territorio di Benevento l’assistenza del 118 venga svolta con ambulanze senza medico a bordo. Circostanza grave che pregiudica un’adeguata assistenza dell’emergenza-urgenza territoriale tra l’altro rientrante nei Lea che prescrivono obbligatoriamente la sicurezza delle cure. Altre volte i medici sono presenti a bordo dell’ambulanza, ma costretti a proseguire l’attività per 18 – 24 ore consecutive in violazione della legge n. 161”.
Lo dice Valeria Ciarambino, capogruppo del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione Sanità che sull’argomento ha rivolto una dettagliata interrogazione al presidente De Luca.
“Come si vuole intervenire per rendere pienamente operativo il servizio di emergenza-urgenza del 118 della ASL di Benevento?” – sottolinea Ciarambino – “Qual è l’organico assegnato al servizio e cosa si sta facendo per far fronte alla carenza di risorse umane?”. Nell’interrogazione depositata in Consiglio regionale la capogruppo sostiene che : “I sindacati sono più volte intervenuti sulle inefficienze organizzative nel sistema del 118 – evidenzia la capogruppo – tra l’altro gli operatori denunciano una grave carenza di personale medico, pari a 34 unità, se si prendono in considerazione i 63 professionisti impiegati nell’emergenza, rispetto ai 97 previsti da un decreto regionale”. “Queste carenze assumono contorni ancor più preoccupanti e seri – fa notare Ciarambino – considerando la geografia dei piccoli centri nella provincia di Benevento che rende particolarmente difficile raggiungere gli ospedali”. “In queste condizioni – aggiunge – un intervento tempestivo del personale medico e sanitario a bordo dell’ambulanza, in molti casi, ha un effetto salvavita”. “In questa vicenda è tradito l’istituto della ‘Pronta Disponibilità’ e della ‘Continuità Assistenziale’ dell’urgenza-emergenza h24″ – accusa. “Nella nostra interrogazione chiediamo inoltre – conclude Ciarambino – quali iniziative si intendono promuovere per garantire che il servizio del 118 sia assicurato da personale medico dipendente dell’azienda, anche attraverso il recupero delle risorse interne disponibili, in linea con il piano ospedaliero”.