Caccia a cinghiali e lupi, denuncia di Legambiente.

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“I volontari dell’Associazione Legambiente “La Voce della Terra” hanno rinvenuto, sul territorio del Comune di Venticano, una carcassa di cinghiale abbattuto recentemente. Questa giace sul ciglio della SS.7 BIS al Km 287,500. Laddove si trova l’animale morto si potrebbe ipotizzare che lo stesso sia stato vittima di un incidente stradale, ma nella realtà esso è deceduto a causa di una battuta illecita di caccia. Non è la prima volta che i bracconieri del posto hanno praticato abusivamente questo tipo di caccia e che l’animale va a morire nei pressi della strada, impedendo loro il recupero del capo abbattuto. Qualche anno fa un’altra carcassa di cinghiale è stata rinvenuta sempre sul ciglio della strada, sul territorio del Comune di Pietradefusi. La poca scrupolosità di questi bracconieri mette in serio pericolo anche la pubblica incolumità. Gli incidenti stradali con gli ungulati quasi sempre sono causati da azioni di disturbo da parte dell’uomo, per sfuggire alla caccia attraversano, impauriti e senza cautela, le strade.

A tal proposito, si ricorda che, qualche anno fa, sul territorio del Comune di Torre le Nocelle si è verificato un gravissimo incidente di caccia. La poca attenzione verso questo tipo di caccia illecita, probabilmente, è “giustificata” da qualche danno all’agricoltura, affidandosi al bracconaggio per la “cura”. Si vuol sperare che non sia così in quanto, ancora oggi, dopo 20 anni che si discute sulla “problematica” del numero dei cinghiali presenti sul territorio irpino tale è rimasta. Provvedimenti pubblici adottati sono stati pressoché inutili ed illegittimi (la bocciatura del piano dei cinghiali da parte del TAR ne è un esempio) volti a favorire in maniera evidente la categoria venatoria. La causa di tutto ciò è dovuta a una massiccia introduzione di specie provenienti dall’Est Europa (fatte dai soliti noti con la partecipazione degli enti pubblici) che ibridandosi con le specie autoctone hanno determinato anche la scomparsa di quest’ultime. Ad incrementare ancora di più il fenomeno sono stati gli allevamenti di cinghiali clandestini nati ad hoc per immettere anche loro ungulati sul territorio. Questo, ovviamente, solo ed esclusivamente per divertimento di pochi. Legambiente sollecita le autorità competenti a prendere i dovuti e giusti provvedimenti, non quelli invasivi, ma quelli ecologici. Contenere il numero della popolazione degli ungulati (senza alcun dato scientifico) sul territorio, affidandosi al bracconaggio, o all’abbattimento di queste specie, significa che c’è un’incapacità di gestione del fenomeno ed al contempo significa far aumentare la risposta compensativa da parte degli ungulati ed incrementare ancor di più i danni all’agricoltura. Proprio quello che vogliono chi vuol continuare a praticare la caccia.

Sarebbe opportuno lasciar lavorare la natura, basti pensare che uno dei predatori del cinghiale è il lupo. La sua presenza ne sta riducendo il numero degli ungulati. Non si comprendono i motivi per i quali anche quest’ultima specie sia oggetto di discussione in merito alla sua presenza sul nostro territorio. Forse perché mangiano i cinghiali? Un fatto clamoroso si è verificato nell’occasione della liberazione di un lupo ritrovato ferito a pochi chilometri di distanza dal territorio del Parco regionale dei Monti Picentini. Dopo avergli prestato le cure necessarie con la riabilitazione presso il centro di Popoli, nel P.N. della Majella, gestito dai C.C. Forestali, doveva essere reimmesso sul territorio. In quest’occasione c’è stata una discutibile e poca trasparente presa di posizione da parte del presidente del parco, addirittura aveva previsto la detenzione del selvatico in un recinto. Dal ruolo che occupa doveva condividere l’iniziativa di liberazione (prevista dalla legge) ed attuare tutte le azioni idonee a garantire la pacifica convivenza, nonché tutte le attività di informazione ed educazione verso la popolazione. Si può mai ritenere che chi ha interesse ad avere una presenza sul territorio di cinghiali, possa egli stesso risolvere il problema?”

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