Via libera dell’Aula di Montecitorio alle riforme costituzionali. La Camera ha approvato il ddl sul nuovo Senato con 357 sì e 125 no e il testo ora torna a Palazzo Madama in terza lettura.
Il Movimento cinque stelle è rimasto fuori dall’Aula al momento del voto; Sel ha protestato mostrando la Costituzione. Tensione nel Pd sul provvedimento, con la minoranza che chiede di modificare l’Italicum. Mentre Forza Italia si divide e in 17 scrivono all’ex Cavaliere criticando le scelte sul provvedimento. Dura la replica del leader azzurro che chiede di smetterla con “protagonismi e distinguo”. Soddisfatto il premier Matteo Renzi che ha parlato di un Paese che ora è “più semplice e giusto”.
TENSIONE NEL PD
L’avvertimento di Bersani – La minoranza Dem critica contenuto e metodo utilizzato sulla riforme. “Il Patto del Nazareno – avverte Pier Luigi Bersani – non c’è più, non si dica che non si tocca niente. O si modifica in modo sensato l’Italicum o io non voto più sì sulla legge elettorale e di conseguenza sulle riforme perchè il combinato disposto crea una situazione insostenibile per la democrazia”. Oggi – spiega Bersani in Transatlantico – tanti deputati hanno dato un’ulteriore prova di responsabilità confidando sulla possibilità di migliorare la legge perchè per noi doveva rimanere aperta la discussione sull’art.2 sulla composizione del Senato. Si è detto che se no il patto del Nazareno implodeva e quindi si è blindato il testo ma noi pensiamo che su questo punto si debba tornare”. Per l’ex leader Pd, però, la riforma istituzionale è “nel campo del pensabile ma se la si unisce al modello dell’Italicum, un modello iper-maggioritario con parlamentari per lo più nominati e senza che si capisca chi li nomina. Così si entra nel campo dell’impensabile e non ci può essere disciplina di partito che tenga”.
MAL DI PANCIA IN FORZA ITALIA
Una lettera-appello a Silvio Berlusconi in cui 17 parlamentari, criticando fortemente la decisione di non votare le riforme costituzionali (e la gestione del gruppo da parte di Renato Brunetta) chiedono a Silvio Berlusconi un cambio di rotta nel partito. Nel giorno del voto alla Camera, Forza Italia si spacca costringendo l’ex Cavaliere a un duro richiamo contro chi, fuori tempo massimo, va alla caccia di “protagonismi” e “distinguo”.
La lettera-documento – “Voteremo contro non per disciplina di gruppo, ma per affetto e lealtà nei tuoi confronti”, si legge nella lettera sottoscritta da 17 deputati. “Come dimostra questo documento il gruppo non e’ ne’ unito ne’ persuaso dalla linea che e’ stata scelta”, prosegue il testo. “Ti diciamo dunque con franchezza e
lealtà che non ci iscriveremo al Comitato per il No contro queste riforme, andando a sostenere le stesse tesi del Movimento 5 Stelle o di Sel, né riteniamo che un partito come il nostro possa subire i diktat di chi si propone – prima di eventuali alleanze in vista delle elezioni regionali – di ‘verificare il nostro comportamento in Parlamento’. Lo troviamo offensivo per la nostra dignità di partito e di parlamentari”.
Berlusconi, basta protagonismi e distinguo – “Oggi si apre una nuova era di centralità per il nostro movimento politico. Mi auguro che tutti lavorino per portarla avanti con armonia, rinunciando a qualche protagonismo di troppo e a qualche distinguo dal sapore un po’ strumentale”, e’ la replica di Berlusconi che, piccato, aggiunge: “Chi oggi ha ritenuto di dover esprimere le proprie riflessioni avrebbe fatto meglio a farlo allora, negli organismi di partito e all’interno dei Gruppi Parlamentari condividendo con tutti noi i suoi spunti di dibattito”. L’ex Cavaliere, comunque, cerca di guardare al bicchiere mezzo pieno: “Le cassandre che sui giornali descrivevano il nostro come un movimento politico lacerato, diviso in mille fazioni e pronto ad esprimersi in ordine sparso, sono state smentite dal senso di responsabilità dei nostri rappresentanti”. L’ex premier ribadisce poi di considerare morto e sepolto il patto del Nazareno. “Abbiamo rispettato i patti fino in
fondo, altri non possono dire lo stesso. Siamo fieri del nostro lavoro e dei nostri sforzi, ma non dobbiamo avere paure, o nostalgia per una strada ormai impercorribile”.
OPPOSZIONI SULLE BARRICATE
M5s fuori dall’Aula attacca: “Fascisti” – “E’ davvero doloroso per me essere qui oggi ma lo faccio con l’orgoglio di chi ha il compito di testimoniare la contrarietà al tentativo di rovinare la Costituzione imposto con metodi fascisti”. Lo dice in Aula il deputato M5S Danilo Toninelli, unico presente del suo gruppo per fare la dichiarazione di voto intervenendo durante le dichiarazioni di voto sul ddl riforme.