Caso IIA, azienda cerca tregua in vista di incontro al MISE.

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La richiesta a Industria italiana autobus di sospendere ogni iniziativa in attesa del confronto al Ministero dello Sviluppo economico del prossimo 19 aprile: è questo in sintesi l’esito dell’incontro tenutosi oggi in viale Aldo Moro a Bologna, aperto dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, sulla situazione dell’ex Bredamenarini tra Regione, Città metropolitana, Comune di Bologna e sindacati.

“Il nostro unico obiettivo è che il sito industriale della ex Bredamenarini torni a essere uno stabilimento produttivo di autobus all’avanguardia con una forte presenza occupazionale”, ha dichiarato l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi.

Le istituzioni, a fronte del preoccupante clima che si è venuto a creare in questi giorni, si sono impegnate a comunicare al presidente di Industria italiana autobus, Stefano del Rosso, la richiesta di sospendere ogni iniziativa unilaterale in attesa dell’appuntamento previsto a Roma. “La richiesta -hanno affermato i rappresentanti delle Istituzioni-, punta a recuperare le giuste condizioni perché si rispettino gli impegni, oggi inattuati, sottoscritti da tutte le parti, a garanzia del piano industriale che prevede la ripresa produttiva ed occupazionale del sito produttivo bolognese”.

Lunedì 3 aprile i pochi impiegati della fabbrica bolognese, che ha 120 operai in cassa integrazione per ristrutturazione, in attesa anche loro del rilancio, hanno scoperto che l’azienda, il sabato precedente, aveva fatto imballare del materiale da trasferire a Flumeri, scatenando la preoccupazione dei lavoratori e l’ira dei sindacati. In un video diffuso su Facebook Sandra Ognibene della Fiom Cgil descrive l’accaduto che ha portato allo sciopero ” Abbiamo scoperto che l’azienda ha imballato materiale da destinare a Flumeri. 26 macchine che dovevano essere realizzate nello stabilimento di Bologna. In più altro materiale è pronto per essere portata in Irpinia. Per noi è stata una sorpresa, i lavori di imballo sono stati fatti nella giornata di sabato”. Un gesto che portato allo sciopero che impedisce all’azienda di portare via il materiale “Siamo in sciopero e presidio cercando d impedire all’azienda di portare via il materiale che servirebbe alla produzione a Bologna. L’azienda ci ha inviato un comunicato dove ci viene detto che si potrà lavorare su 6 macchine da completare già in fabbrica. Vorrebbe dire, secondo i nostri calcoli, che lavorerebbero tra le 15-20 persone per un mese di lavoro completo”. E poi? Si chiede Ognibene “Risolviamo il problema oggi e siamo punto e accapo. Ci aspettiamo proposte serie, l’azienda ci dica che il materiale non uscirà dallo stabilimento di Bologna”.

La Cisl Irpinia – Sannio a firma del segretario generale Mario Melchionna “Nonostante le rassicurazioni dell’azienda, i lavoratori continuano ad oltranza ad avere un atteggiamento che non dispone al confronto e che ostacola la ripresa delle attività. Vogliamo ricordare ai colleghi di Bologna che la decisione di dirottare una parte della produzione degli autobus allo stabilimento di Flumeri, trova giustificazione nella necessità di accelerare i tempi di avvio delle attività e di facilitare la fase di start up. Non dimentichiamo che l’azienda e i suoi lavoratori sono fermi da circa cinque anni ! Abbiamo lottato per anni e creduto in questo lento e difficile percorso di rilancio dell’azienda, nonostante i continui ostacoli tecnici e burocratici. Ma ora non possiamo permettere che una politica ed una mentalità estremista e sicuramente non a vantaggio degli interessi dei lavoratori possa rappresentare un ostacolo alla rinascita della nuova IIA”.  La Cisl IrpiniaSannio, in linea con l’obiettivo primario della Direzione aziendale e le stesse dichiarazioni del Presidente Stefano Del Rosso, nel pieno rispetto di entrambi gli stabilimenti, sostiene la necessità di salvaguardare le esigenze di produzione e il mantenimento dei livelli occupazionali del sito di Flumeri, non tralasciando alcun tipo di strumento o iniziativa che possa portare alla realizzazione di questi importanti obiettivi”.

Rincara la dose la Fismic con il segretario Giuseppe Zaolino ” La guerra dichiarata da Bologna al rilancio di Valle Ufita è la palese testimonianza di egoismo sindacale che va respinto con forza. E’ arrivato il tempo di schierarsi. Il progetto di Del Rosso va sostenuto senza se e senza ma. Bologna sbaglia a fare le barricate perche sanno anche loro che IIA prevede l’integrazione dei due stabilimenti e la fase transitoria di oggi è necessaria per rispondere alle commesse e far ripartire Valle Ufita. Chi pensa ad una egemonia sindacale per condizionare tutti, si accorgerà ben presto che sta perdendo la partita”.

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