Chiusano San Domenico, il Sindaco De Angelis non applica l’ordinanza di De Luca: è una scemenza normativa, bar e ristoranti aperti.

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Storie di ordinaria resistenza in tempo di covid. Il sindaco di Chiusano San Domenico, da sindaco e da giurista, ha deciso di non applicare l’ordinanza regionale che manteneva di fatto la Campania in zona arancione nonostante per il Ministero della Salute rientrasse nella zona gialla.

Chiusano San Domenico, piccolo comune irpino di 201 abitantibarristorantipub e altre attività sono dunque regolarmente aperte nonostante l’ordinanza a firma del presidente De Luca.

Lo ha deciso il sindaco Carmine De Angelis che ha emesso una ordinanza specifica, nella quale ammonisce anche il governatore della Campania quando sottolinea che al presidente della Regione compete dare un parere sugli schemi di Dpcm, e non introdurre ulteriori misure restrittive.

De Angelis, nella vita docente di diritto, nell’ordinanza da lui emanata rileva anche che “il decreto legge n.178 del 18 dicembre 2020 disciplina in modo rilevante sul piano gerarchico ipotesi restrittive e quindi limitativo sulle stesse fonti secondarie (DPCM e Ordinanze)“.

De Luca non avrebbe potuto quindi adottare le restrizioni imposte due giorni fa. Ma soprattutto per De Angelis “a tutto c’è un limite, ma rendersi partecipe di ‘scemenze’ normative, no. Lo devo alla mia professione e allo Stato di diritto“.

Con decorrenza 21 dicembre e fino al 23 Dicembre 2020 su tutto il territorio comunale, in virtù della scadenza il 19.12.2020 dell’ordinanza del Ministro della Salute del 5.12.2020, sono consentite, oltre agli esercizi commerciali legittimamente aperti, le seguenti attività solo ed esclusivamente come disposto dal Decreto legge 172/2020 e solo per i giorni consentiti dallo stesso:

le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) dalle ore 5.00 fino alle ore 18.00;
il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi;
dopo le ore 18,00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico;
resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze

 

 

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