Diffusi in queste ore i risultati della classifica The Times Higher Education World University Rankings 2016-2017, la più importante pubblicazione internazionale che valuta ogni anno le prestazioni delle università mondiali. La ricerca rappresenta ad oggi la più vasta attività di valutazione e monitoraggio del mondo universitario. “The Times” rileva le performances di migliaia di università mondiali in tutte le mission fondamentali: didattica, ricerca, trasferimento delle conoscenze e prospettive internazionali.
L’Università di Salerno entra per la prima volta in classifica, collocandosi nella top 400 degli atenei mondiali. In particolare, tra tutte le italiane della classifica, l’Università di Salerno si colloca nella prima metà dell’elenco, posizionandosi come primo Ateneo del Sud Italia, insieme all’Università della Calabria.
Inoltre, considerando l’indicatore “Citations” (che misura l’influenza delle attività di ricerca di ogni ateneo nel range 2011-2016), l’Università di Salerno ottiene un punteggio pari a 86.7, collocandosi al 3° posto tra le Università italiane più influenti nella ricerca.
“Dopo il prestigioso risultato attestato dalla Academic Ranking of World Universities – ARWU di Shanghai, il nostro Ateneo ne raccoglie un altro ancora più prestigioso e accreditato – dichiara il rettore Tommasetti. The Times, che rappresenta ad oggi la più corposa graduatoria universitaria internazionale , ci inserisce nella prima metà della classifica, attestandoci come primo ateneo del Mezzogiorno, insieme all’ateneo della Calabria. Un posizionamento questo che riconosce l’impegno profuso in questi anni dalla nostra Università sul versante del potenziamento della didattica, della ricerca e della terza missione. E proprio in rifermento alla ricerca, The Times ci conferisce la medaglia di bronzo, inserendoci, dopo la privata Bolzano e la pubblica Trento, tra le università Italiane più influenti nella ricerca”.
“Questi risultati – continua il rettore – ci inorgogliscono e ci motivano fortemente, confermando la bontà delle scelte finora fatte sul piano strategico, ma anche la positiva vivacità che deriva dal lavoro di squadra profuso dalla nostra comunità: studenti, docenti, ricercatori, personale tecnico. Tutti insieme per raggiungere un unico obiettivo. Far crescere il nostro Ateneo per migliorare il presente del nostri giovani”.