I Carabinieri della Stazione di Ospedaletto d’Alpinolo, a termine di specifica attività info-investigativa, hanno deferito alla competente Autorità Giudiziaria un 23enne del luogo, ritenuto responsabile di coltivazione di sostanze stupefacenti.
Nello specifico, i militari, al termine di alcuni servizi di osservazione, valutati gli elementi probanti raccolti sino a quel momento, hanno fatto accesso nell’abitazione del giovane, procedendo ad un’approfondita perquisizione.
Fin dal loro ingresso nell’abitazione, i Carabinieri si accorgevano di aver colto nel segno in quanto un caratteristico odore pungente si propagava per l’intero immobile.
I sospetti trovavano conferma quando, all’interno di una serra artigianale realizzata nel sottotetto, hanno trovato la coltivazione di tre piante di cannabis indica: nella struttura era stato creato l’ambiente ideale, con tutte le condizioni climatiche e di luce, necessario alla crescita di tre esemplari dell’inconfondibile vegetale, collocati in appositi vasi, dell’altezza di circa un metro e recanti un corposo quantitativo di infiorescenze idonee alla preparazione della marijuana.
Si tratta di una serra realizzata in legno e carta stagnola, con sistema di aereazione, termostato, sensore di umidità, timer, due ventilatori ed illuminazione con una particolare lampada irradiante una luce che stimola il ciclo vegetativo delle piante, frequentemente utilizzata per le coltivazioni di cannabis in ambienti chiusi.
Nel prosieguo dell’attività di polizia giudiziaria gli operanti rinvenivano e sottoponevano a sequestro anche la somma di 335 euro nonché un fazzoletto contenente analoga sostanza stupefacente.
La mole di elementi raccolti consentivano ai Carabinieri di delineare un preciso quadro indiziario che faceva sì che a carico del 23enne scattasse la denuncia in stato di libertà.
L’opera di prevenzione e repressione delle attività illecite legate al fenomeno dell’uso e spaccio di sostanze stupefacenti disposta dal Comando Provinciale Carabinieri di Avellino, ha dunque dato nuovi risultati. Il positivo esito di tali operazioni di servizio è anche frutto della profonda conoscenza del territorio dei militari dell’Arma.