“La società Assoservizi comunica di aver dato incarico all’avv. Donato Cicenia per impugnare il provvedimento di revoca della gestione dei servizi di accertamento e riscossione dei tributi ICI/IMU e TARSU/TARES e del servizio di front office per il contribuente, disposta dall’amministrazione comunale di Avellino, con la delibera di Giunta n.239 del 4.8.2015.
Omettendo ogni valutazione di merito – su cui si pronunceranno gli organi giurisdizionali – Assoservizi non può, tuttavia, esimersi dall’esprimere amarezza e perplessità per esito della vicenda, oramai vicina ad una ragionevole soluzione, a circa 3 mesi dalla scadenza naturale del contratto in essere.
In particolare, appare di difficile comprensione – anche alla luce degli evidenti risultati di natura economica, prodotti a vantaggio delle casse comunali – l’adozione di un provvedimento così delicato e complesso, proprio al varo della nuova giunta e con rilevanti conseguenze di natura patrimoniale per gli accertamenti eseguiti, che ammontano ad oltre 35 milioni di euro ed hanno consentito all’Ente di scongiurare la dichiarazione di dissesto finanziario.
Nello specifico:
- Gli accertamenti notificati e resi definitivi ammontano ad euro 6.864.548,59, di tale somma il Comune ha già incassato euro 1.807.093,01. I restanti 5.057.455,58 sono in fase progressivo e costante incameramento.
- Gli accertamenti notificati, per i quali è attesa la definitività, ammontano ad ulteriori euro 13.140.793,69.
- Sono stati predisposti avvisi, il cui invio è stato sospeso per consentire la conclusione del procedimento eluso dal Comune, che hanno determinato la quantificazione dell’importo di euro 15.500.213,78.
Inoltre non sono prevedibili, (fatto questo ben evidenziato dagli stessi Uffici Finanziari del Comune di Avellino, che hanno concesso, proprio per tali indeterminazioni, un parere condizionato alla delibera 239), gli effetti del provvedimento adottato sulle coperture del bilancio dell’Ente, di imminente approvazione. Anche a tal proposito, stante la prevalenza degli interessi pubblici, Assoservizi ha espressamente chiesto, al Sindaco ed all’Assessore alle Finanze, di valutare l’attivazione di un provvedimento di autotutela.
Tuttavia, alla luce delle decisioni assunte dall’Amministrazione comunale, Assoservizi provvederà, suo malgrado, ad avviare l’iter di preavviso per il licenziamento di n.8 dipendenti assunti a tempo indeterminato, preposti all’espletamento del servizio revocato.
Gia’ a seguito della comunicazione di avvio del procedimento di revoca, Assoservizi era stata costretta a sospendere l’assunzione di nuovi n.10 dieci addetti, per i quali erano state completate le procedure di selezione, svolte a seguito di avviso pubblico”.
Mentre Assoservizi annuncia di aver dato mandato ad un legale per impugnare la revoca del servizio deliberata dalla giunta comunale di Avellino, gli avvocati Passaro e Maffeo rendono noto che, in seguito alla segnalazione presentata per la violazione del diritto dell’Unione europea, la Commissione europea, con lettera del 7 agosto u.s., ha comunicato di aver avviato l’esame della denuncia classificata col numero CHAP(2015)02171.
La comunicazione della Commissione europea rafforza anche la posizione dei cittadini che hanno proposto ricorso alla Commissione Tributaria. I giudici, infatti, non potranno ignorare l’aspetto della violazione del diritto dell’Unione europea in quanto, altrimenti, incorrerebbero in una violazione grave e manifesta idonea a determinare la propria responsabilità patrimoniale (ai sensi della nuova legge sulla responsabilità civile dei magistrati).
Passaro:«gli ultimi sviluppi della vicenda Assoservizi, a partire dall’annullamento delle delibere da parte del Comune sino ad arrivare alla comunicazione della Commissione, cui per altro non è escluso che seguano ulteriori provvedimenti da parte della Procura e della Corte dei Conti, dimostrano la fondatezza delle nostre tesi. D’altronde, nel corpo dell’ultima delibera di Giunta ritroviamo sviluppate alcune delle argomentazioni da noi sostenute dinanzi alla Commissione Tributaria».
Maffeo:«L’intervento della Commissione europea rischia di complicare di molto la posizione del Comune. La constatazione della violazione del diritto dell’Unione europea è, infatti, idonea a scardinare, direttamente o indirettamente, anche provvedimenti amministrativi consolidati. La tesi portata avanti dal Comune per mantenere in essere gli avvisi di accertamento notificati prima del 16 marzo potrebbe, quindi, essere facilmente vanificata dall’instaurazione di una serie di procedimenti risarcitori in sede civile non solo nei confronti del Comune ma anche della Repubblica Italiana».