Contratti di lavoro, sindacati chiedono incontro alla Provincia.

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Basta giochi di prestigio, serve correttezza e trasparenza per la stipula del contratto collettivo decentrato anno 2017 – lo denuncia Antonio Santacroce segretario generale della CISL FP IrpiniaSannio. Governare con una macchina amministrativa autoreferenziale dove non agisce chi “comanda” ma agisce chi “non comanda” è una situazione insostenibile.

Sia chiaro – continua il Segretario Generale della CISL FP IrpiniaSannio -, ci sono cose che non vanno e devono essere eliminate, recuperate e corrette. Abbiamo il diritto di contrattare e non di essere semplicemente avvertiti a cose fatte. E’ un dato normale, fisiologico della democrazia: ascolto, discussione, decisione. Il sindacato per sua natura contratta: noi questo lo vogliamo fare con i soggetti deputati nel rispetto dei ruoli e delle relazioni sindacali.

Fare per apparire è una visione distorta della disciplina e delle regole imposte dalla contrattazione collettiva che non consente all’Amministrazione di programmare le proprie funzioni. Minare la credibilità ed il lavoro del sindacato quando vuol conoscere le spese afferenti le singole voci del salario accessorio corrisposto o da corrispondere a tutti i lavoratori, il numero dei dipendenti in forza all’Amministrazione contraddistinti per ruolo e categoria e l’attuale collocazione nell’ambito dell’organigramma vigente, la micro e macro struttura vigente, la proposta di riorganizzazione e gli indirizzi dell’Ente per la nuova organizzazione degli uffici e dei servizi, gli incarichi di posizione organizzativa e di particolare responsabilità già in essere per l’anno 2017, l’ammontare del salario accessorio già impegnato e da liquidare per il trascorso periodo dell’anno in corso.

Questo è il problema! Rivedere, in considerazione delle normativa vigente, il Regolamento inerente le Progressioni Economiche Orizzontali è complicato? Avviare un percorso di progressioni economiche orizzontali equilibrato è impossibile? A tutto questo nessuna risposta. Lo slittamento dei tempi porta con sé problemi enormi e rischi altrettanto grandi. Stipulare contratti ad anno terminato, significa incorrere nel rischio di retroattività che la Corte dei Conti sanziona in danno erariale.

Il fondo destinato alla contrattazione decentrata dei dipendenti non è un bancomat. Evitare procedure di conflitto è la nostra priorità, ciò non toglie che come Organizzazione Sindacale siamo pronti a denunciare le inadempienze alla magistratura contabile. Già nella contrattazione per l’anno 2016 si erano poste delle norme di salvaguardia che vincolavano tali determinazioni, ciò al fine di evitare la stipula di un nuovo contratto avente come unico risultato la mera ratifica per la liquidazione degli istituti contrattuali posti in essere in modo unilaterale e senza alcun confronto.

Nonostante la nostra manifestata disponibilità, l’incontro preliminare tra tutta la R.S.U. è venuto meno da parte degli stessi proponenti.

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