Controlli per lavoro sommerso: individuati da GdF 14 lavoratori in nero.

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gdfNell’ambito di un piano predisposto per il contrasto al fenomeno del lavoro sommerso, all’evasione contributiva, previdenziale ed assistenziale ed allo sfruttamento dei lavoratori, l’attività posta in essere dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino d’intesa con la locale Direzione Territoriale del Lavoro, ha portato alla scoperta in Sirignano e Avella, presso due distinte società, di ben 14 lavoratori “in nero”.

In particolare, nel decorso fine settimana, l’attività ispettiva effettuata presso una società operante nel settore della ristorazione, ubicata nel Comune di Sirignano, ha consentito alle Fiamme Gialle ed agli Ispettori del lavoro di individuare complessivamente 20 lavoratori dei quali 13 completamente ‘in nero”.

Inevitabile la segnalazione nei confronti del rappresentante della società, quarantatreenne residente in provincia di Napoli.

Per l’impresa oggetto del controllo è scattata la maxi sanzione per l’impiego di manodopera in modo irregolare così come contemplato dalla legge nr.38312001 e dal Decreto Legge nr. 12/2002, sanzionata dall’articolo 22 del Decreto Legislativo nr. 151/2015, per una pena pecuniaria che va da un minimo di €.19.500 ad un massimo di €117.000 (essendo previsto per ogni lavoratore in nero una sanzione che va da un minimo di €.1 .500 ad un massimo di €.9.000).

Tale attività ha fatto seguito a quella effettuata qualche giorno fa sempre dai militari della Tenenza di Baiano, allorquando nel corso di un analogo servizio, hanno individuato all’interno di una società operante nel settore della produzione di derivati del legname, 1 lavoratore completamente “in nero” su 5 controllati.

Anche in questo caso sono scattate le previste segnalazioni nei confronti del rappresentante legale della società.

L’assoluta consapevolezza degli effetti distorsivi del lavoro sommerso, spinge la Guardia di Finanza a mantenere alta l’azione di contrasto, anche in tale settore. Infatti, lo sfruttamento dei lavoratori in “nero”, oltre a danneggiare questi ultimi, che vengono privati di ogni forma di tutela assistenziale e previdenziale, altera le regole e la concorrenza nel mercato, creando un illecito vantaggio competitivo per le aziende non in regola, a danno dei contribuenti onesti.

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