Coronavirus, arriva il megagreenpass, cosa cambia nel nuovo decreto. E Giorgetti: basta virostar in tv.

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Per fermare la nuova ondata di casi, legata all’esplosione della variante Omicron che rappresenta ormai il 28,2% dei positivi, arriva una nuova stretta con il decreto di Natale.

Niente feste in piazza e discoteche chiuse fino al 31 gennaio, super green pass per il caffè al bancone e per andare al museo o in palestra, mascherine Ffp2 in cinema, teatri, stadi e sui mezzi, alcune delle misure approvate dal Consiglio dei Ministri.

Ieri i positivi rilevati in 24 ore sono stati quasi 44.595, con 168 decessi e tasso di positività al 4,9%.

GREEN PASS, DURATA SCENDE A 6 MESI

Il green pass durerà 6 mesi e non 9, come accade attualmente. La riduzione entra in vigore dal 1 febbraio 2022. Inoltre, con ordinanza del Ministro della salute, il periodo minimo per la somministrazione della terza dose si avvierà ad essere ridotto da 5 a 4 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario.

MASCHERINE ALL’APERTO E FFP2, OBBLIGO

Scatta l’obbligo di mascherina all’aperto anche in zona bianca. Inoltre, il decreto Natale introduce l’obbligo della Ffp2 sui mezzi pubblici, ei teatri, cinema, locali all’aperto, stad. E questo fino al termine dello stato di emergenza, che al momento è fissato al 31 marzo.

SUPER GREEN PASS PIU’ ESTESO

Fino alla cessazione dello stato di emergenza, estensione dell’obbligo di Green Pass rafforzato – per vaccinati o guariti – alla ristorazione per il consumo anche al banco in bar e ristoranti. Estensione dell’obbligo di Green Pass rafforzato al chiuso per piscine, palestre e sport di squadra, ma anche per musei e mostre. Super Green Pass al chiuso per i centri benessere, centri termali (salvo che per livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche), parchi tematici e di divertimento, per centri culturali, centri sociali e ricreativi (esclusi i centri educativi per l’infanzia) al chiuso e per sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.

DISCOTECHE, SCATTA LO STOP FINO AL 31 GENNAIO

E’ stato stabilito che fino al 31 gennaio 2022 sono vietati gli eventi, le feste e i concerti, comunque denominati, che implichino assembramenti in spazi all’aperto; saranno chiuse le sale da ballo, discoteche e locali assimilati, dove si svolgono eventi, concerti o feste comunque denominati, aperti al pubblico.

RSA

È possibile entrare per far visita alle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie e hospice solo ai soggetti muniti di Green Pass rafforzato e tampone negativo oppure vaccinazione con terza dose.

VARIANTE OMICRON SARÀ PREVALENTE

Nelle terapie intensive la crescita è lenta, ma continua in tutto il Paese” e l’Rt si mantiene al di sopra di uno” dice Silvio Brusaferro in conferenza stampa a palazzo Chigi. Grazie alla flash survey “è possibile fare una stima sulla prevalenza della circolazione di Omicron, si attesta un po’ sopra il 28% e marca come questa variante cresca in modo rapido”, sottolinea il presidente dell’Iss. Una crescita che fa pensare a un “raddoppio in due giornate” quindi si può stimare che la variante Omicron sarà “dominante nelle prossime settimane”.

Giancarlo Giorgetti attacca i televirologi: “Inizia a esserci insofferenza nei confronti di chi ha verità in tasca pronte per ogni situazione e stagione”. Il ministro leghista dello Sviluppo economico, a quanto filtra dalle indiscrezioni, si è sfogato con il Premier Mario Draghi e con i colleghi nel corso della cabina di regia dedicata alle contromisure nei confronti del Covid-19 che torna a preoccupare. Per Giorgetti, oltre all’avanzata del virus, c’è anche un problema di comunicazione: “L’invasione nei talk-show rischia di creare incertezze e confusione”.

Così come il leader del suo partito, Matteo Salvini, ha sottolineato più volte, anche secondo Giorgetti la presenza degli scienziati in televisione sarebbe diventata ormai strabordante.

Per questo, pur senza mettere in discussione la libertà di espressione e delle regole sull’informazione, il ministro ha auspicato una maggior cautela nella scelta degli argomenti e dei protagonisti dei dibattiti televisivi. Non è la prima volta che al ministro leghista viene attribuita una posizione critica sul rapporto tra informazione e Covid-19: questi temi catturano senza dubbio l’interesse del pubblico, ma quando si tratta di pandemia e salute pubblica secondo Giorgetti dovrebbero contare non solo le questioni dell’audience, ma anche il buon senso.

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