Coronavirus, è polemica tra Asl e sindaci Alta Irpinia.

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I Sindaci dell’Alta Irpinia a Lioni per definire azioni comuni di contrasto al covid. Il vertice nella serata di venerdì in Municipio, convocato dal padrone di casa Yuri Gioino. Le fasce tricolori preparano un documento con richieste precise da inviare ad Asl Avellino, Prefettura e Questura. Chiedono tempi celeri per gli screening e maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine. Sono una ventina i casi già riscontrati nelle ultime due settimane nell’area dei 25 Comuni, quasi quanti ne emersero in tutta la scorsa primavera. E sono decine i tamponi di cui ancora non si conosce l’esito. Così il livello di guardia si innalza e con esso la preoccupazione dei primi cittadini riuniti a porte chiuse.

Ad attendere gli esiti dei tamponi effettuati tra ieri e oggi a Montella, c’è il sindaco Rino Buonopane che riferisce: “Lamentiamo la disorganizzazione totale dell’Asl nel gestire i casi, la mancanza di una cabina di regia. Abbiamo deciso perciò di creare a Lioni presso il Consorzio dei servizi sociali un nostro coordinamento”. Il primo cittadino continua: “Il documento comune è rivolto all’azienda sanitaria e al Prefetto, alle stesse forze dell’ordine, perché su trasporti intercomunali e scuola c’è troppa disomogeneità nell’applicazione dei protocolli e dei controlli”.

Istituti chiusi già in diversi paesi, ordinanze a macchia di leopardo e tensione tra i docenti e le famiglie. Michele Di Maio da Calitri, che in serata ha avuto comunicazione di un nuovo caso covid in paese (una donna rientrata da Madrid e già in isolamento), spiega: “Serve un intervento puntuale dell’Asl per superare i ritardi nel fare i tamponi e nel comunicare i risultati. Poi abbiamo richiesto al Prefetto e al Questore un controllo stringente sui mezzi pubblici diretti alle scuole. Registriamo studenti in piedi, segno che gli autobus sono stracarichi. La prima ondata è stata più semplice perché c’era il lockdown. Ora l’anello debole è proprio la scuola. Ci sono sindaci che hanno chiuso gli istituti e si chiedono chi comunicherà loro quando riaprire”. Dal primo cittadino di Calitri anche un’ulteriore precisazione: “Chiediamo in questa fase più acuta l’avvio di terapia intensiva a Sant’Angelo dei Lombardi e se necessario l’utilizzo dell’ex ospedale di Bisaccia”.

Assenti Nusco, Cassano, Rocca San Felice e Villamaina, quest’ultima giustificata dopo la notizia arrivata in serata della positività della madre. Pompeo D’Angola da Sant’Andrea di Conza sottolinea: “Con alcuni colleghi sindaci, come Lacedonia e Conza, abbiamo evidenziato che quasi sicuramente l’Asl e la Prefettura giustificheranno il tutto con la carenza di personale. Noi ci aspettiamo risposte, ma stiamo anche valutando la possibilità di richiedere una deroga per effettuare screening a tappeto nei nostri paesi attraverso i laboratori privati convenzionati. So che per i Comuni più grandi tipo Lioni sarebbe una operazione troppo esosa, ma almeno una parte della popolazione andrebbe mappata. A Conza già sono stati fatti con fondi comunali 40 tamponi. Io personalmente non resterò a guardare”. 

Dopo le dure accuse mosse dai sindaci dell’Alta Irpinia nei confronti dell’Asl Avellino arriva la replica dell’azienda sanitaria. Ieri sera a Lioni il vertice e la decisione di sottoscrivere un documento comune con il quale chiedere maggiore celerità negli screening e maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine. Osservato speciale il mondo della scuola, trasporti pubblici scolastici nel mirino delle fasce tricolori. “Troppo affollati”, hanno riferito nel Municipio lionese. E poi i tempi di attesa per conoscere gli esiti dei tamponi, in un’area che ha visto nelle ultime due settimane un forte incremento di casi di coronavirus. In tutta la prima ondata si era registrato più o meno lo stesso numero.

Di seguito la risposta, indirizzata in particolare al sindaco di Montella Rino Buonopane.

“L’Azienda Sanitaria Locale di Avellino replica alle accuse mosse da alcuni Sindaci e precisa, numeri alla mano, l’attività del SEP (Servizio di Epidemiologica e Prevenzione). Il SEP, nel rispetto dei protocolli sanitari, è sempre stato tempestivo nel circoscrivere i contagi a seguito di rilevate positività ed i risultati raggiunti nelle azioni di contenimento ne sono la prova tangibile. Esistono difficoltà strettamente legate al numero crescente di casi e a condizioni logistiche dovute alla vastità del territorio, ma il servizio specialistico funziona soprattutto grazie all’enorme sacrificio delle decine di operatori. Nel caso specifico legato ai contagi localizzati nel Comune di Montella, le attività di indagine epidemiologica e di screening si sono svolte – come da protocollo – in tempi rapidi.

Il Sindaco del Comune di Montella rendendo dichiarazioni del tutto inconferenti rispetto ai fatti, oltre a creare una ineludibile sfiducia nelle Istituzioni, ha prodotto una sterile polemica sul lavoro del comparto. Infatti nelle sue dichiarazioni omette di riconoscere che la sera del 27/09, in via informale, comunicava la positività ad un tampone effettuato ad una sua giovane concittadina presso l’Aorn “Moscati” di Avellino. Il giorno successivo, di concerto con il Dipartimento di Prevenzione e nel rispetto del protocollo, è stato effettuato un primo screening sui contatti stretti (n. 31 tamponi effettuati) dal quale sono emerse 6 positività. In quelle ore lo stesso Sindaco dichiarava agli organi di stampa il costante contatto con il Dipartimento.

All’esito delle nuove positività è stata immediatamente ricostruita una nuova rete di contatti ed il giorno 01/10 è stato effettuato un ulteriore screening su altri 73 cittadini di Montella e, dalla ricostruzione dei contatti, sono stati individuati e testati anche 7 abitanti di Cassano Irpino. Il giorno successivo, ovvero 02/10, il report dei contatti testati ha rivelato altre 3 positività nell’ambito di contatti già in isolamento e sui quali è già stata avviata l’ulteriore indagine epidemiologica che condurrà ad individuare probabili ulteriori tamponi da effettuare per circoscrivere e arginare il focolaio.

L’ulteriore affermazione sul tempo per processare i tamponi mette in evidenza, oltre che l’infondatezza dei fatti, anche l’inconsapevolezza delle affermazioni sulle responsabilità ascritte alla Asl. Infatti i laboratori dell’Aorn “Moscati” di Avellino e dell’Istituto di Ricerche Genetiche Biogem processano e refertano i tamponi nell’arco delle 24h. L’azione dell’Asl è sempre stata incentrata all’attuazione dei protocolli sanitari circoscrivendo tempestivamente la linea di contagio e la diffusione dell’infezione. Le dichiarazioni rese alla stampa, dunque, oltre che smentite dalle circostanze e numeri esposti, delegittimano di fatto il lavoro prestato dalle decine di operatori che da sempre si coordinando in sinergia con il territorio, anticipando azioni, programmazioni e comunicazioni che spesso i canali istituzionali possono rendere troppo lenti.

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