“Deve essere proprio bello per lo studente vivere e ritrovarsi in questo campus”: Banana Yoshimoto all’Università di Salerno.

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“Vengo per la prima volta a Salerno, dopo diversi anni che mancavo dall’Italia. Visitando questo campus ho pensato che deve essere proprio bello per lo studente vivere e trovarsi in un ambiente come questo… deve trattarsi davvero di un’esperienza speciale. Porterò con me il ricordo di questi giorni trascorsi qui per tutta la vita.” Così Banana Yoshimoto all’Università degli Studi di Salerno nell’ambito del ciclo “UNISA INCONTRA”.

L’eclettica scrittrice giapponese dal successo mondiale è stata protagonista dell’incontro nato nel progetto di internazionalizzazione culturale di Ateneo, con la partecipazione del prof. Giorgio Amitrano, ordinario di Lingua e Letteratura giapponese e tra i principali traduttori di Banana Yoshimoto, Francesco Colace, delegato al placement, Gala Maria Follaco, attuale traduttrice di Yoshimoto e Nicoletta Gagliardi, organizzatrice dell’evento e delegata di Ateneo – responsabile del Protocollo di Intesa per il funzionamento della Scuola Italiana degli Studi dell’ASIA Orientale di Kyoto.  

In apertura dell’incontro, il prof. Luca Cerchiai, Direttore del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale (DISPAC Unisa), consegna all’autrice, a nome dell’Università, il Sigillo di Ateneo, come simbolo di benvenuto e di ringraziamento per la partecipazione. Accogliere Yoshimoto in Ateneo è stato per noi un grande onore a testimonianza dell’attenzione dell’Università di Salerno ad essere un Ateneo internazionale – dichiara Francesco Colace, delegato al Placement Unisa. “Senza tralasciare il dato importante sul versante Placement – continua Colace –  L’incontro, cui parteciperanno collaboratori dell’autrice e rilevanti esperti del settore, consente anche di fare un focus su tutte le professionalità della filiera editoriale: dai produttori ai traduttori, ai distributori. Un focus che riteniamo sicuramente utile per tutti i nostri laureandi con la passione per la scrittura”.

Quando abbiamo scelto di invitare Yoshimoto all’Università lo abbiamo fatto ben consapevoli sia del legame dell’autrice con l’Italia, sia dell’importanza che l’incontro avrebbe avuto per i nostri studenti” – ha sottolineato invece Nicoletta Gagliardi. “Sin dal primo giorno, al lancio della notizia sul web, c’è stata un’eco strepitosa. Gli studenti hanno risposto davvero numerosi, al punto da dover decidere di optare per l’Aula Magna di Ateneo, l’Aula più grande del campus”.

Una gremita Aula Magna di Ateneo ha ospitato l’incontro-dialogo con Yoshimoto, letteralmente invasa dalle domande dal pubblico. Un’empatia cui la scrittrice di “Kitchen” ha volto rispondere con un omaggio: un canto tradizionale giapponese intonato insieme al suo staff e con la partecipazione di tutta la sala.

 

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