Con una personale che ha il sapore di una grande antologica, dopo diciassette anni Luca Pugliese torna a esporre i suoi lavori in uno dei complessi architettonici più importanti e suggestivi del capoluogo sannita.
Sabato 25 agosto, alle ore 18.00, apre infatti al pubblico, presso il Chiostro di Santa Sofia a Benevento, la mostra “Un mare di pittura”, personale dell’artista irpino sul tema del mare, in programma fino al 27 agosto nell’ambito della rassegna Città Spettacolo.
Dalla Zattera di Ulisse (2005) all’attuale ciclo Pesci di montagna, passando per gli eccentrici e psichedelici paesaggi marini, nell’interpretazione figurativa di Luca Pugliese il tema del mare si dispiega attraverso un immaginario esuberante, forte e vigoroso, che rivela una profondità simbolica e allegorica anche quando la visione si fa fiabesca o giocosa. Il tutto improntato a una versatilità tecnica e stilistica che è la cifra di una pittura polimorfa e iperattiva, capace di evolversi e rigenerarsi mantenendo ben riconoscibile la mano dell’artista.
In questo excursus pittorico il mare è il sogno, il rifugio, il paesaggio romantico per eccellenza. Ma il mare è anche vita. È il paradigma della nostra vita, cioè del nostro ulissiaco errare verso l’agognata sponda, ed è il locus vitae per eccellenza, perché è nel mare che Luca Pugliese, dopo aver esplorato per anni le infinite vie del micro e del macro cosmo, incontra i nostri più antichi antenati, i pesci.
Ironici, delicati, fiabeschi, evocativi, surreali, i Pesci di montagna di Luca Pugliese, fuggenti sagome dall’effetto tridimensionale che sbrilluccicano tra le venature di vecchie e pregiate tavole lignee, si pongono nel solco della più autentica tradizione favolistica, con scene che rimandano alla società umana trasfigurata in chiave animale. Ma a un livello di lettura più profondo, grazie alla malleabilità che solo le favole posseggono, i Pesci di montagna – ossia pesci che nascono nell’entroterra campano d’Irpinia e che hanno per mare il legno – ci portano ancora più lontano, ossia al perpetuarsi della vita attraverso l’incessante metamorfosi della materia. «Ai miei occhi,» dice Pugliese a proposito del legno «un albero non è altro che una proboscide che sugge acqua per crescere e nutrirsi. È quindi acqua, che da fluida diventa materica e, almeno al nostro tatto, impenetrabile».
Nel 2001 il Chiostro di Santa Sofia ospitò in contemporanea le personali di Luca Pugliese e di Riccardo Dalisi, suo maestro. Oggi l’artista irpino ritorna in questo luogo a lui caro dopo anni di pittura, ossia di racconti, di meditazioni, di incontri, di dialoghi, di esperienze. E vi torna, con una silloge pittorica dedicata al mare, reduce da due significative esperienze, entrambe imperniate sul tema acquatico del pesce: la mostra “Pesci di montagna”, allestita lo scorso maggio presso la Villa Comunale di Napoli, e la mega installazione omonima che lo scorso 21 luglio, in occasione del festival Terra Arte da lui diretto (Lioni, Av), ha visto una faggeta secolare trasformarsi in un gigantesco acquario sotto lo sguardo incantato di migliaia di persone.
La mostra è a ingresso libero e sarà aperta al pubblico dal 25 al 27 agosto, dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 18:00 alle 24:00.