Emergenza cinghiali, gli ambientalisti: no ad allarmismi, i lupi non c’entrano.

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Nel corso della trasmissione “Raid”, andata in onda Martedì 25 Maggio sull’emittente televisiva locale “Telenostra”, con approfondimento riguardo alla “questione” cinghiali, uno degli ospiti, appartenente al mondo venatorio, ha affermato, a suo modesto avviso, che “ la causa del problema sia, in gran parte, riconducibile alla presenza spropositata dei lupi, che induce, per potersi difendere dai predatori, lo spostamento degli ungulati verso le città; inoltre, politiche sbagliate hanno disincentivato le attività pastorali, per cui i lupi, non disponendo di altre prede, sono costretti a predare solo i cinghiali, che, in risposta, trattandosi di animali estremamente adattabili, si concentrano nelle aree agricole”.

Riteniamo tali affermazioni grottesche, gravissime e destituite di ogni fondamento scientifico. Il lupo, infatti, riveste un ruolo ecologico di primaria importanza nella regolazione delle dinamiche delle popolazioni delle prede di cui si nutre, in particolar modo degli ungulati selvatici. Trattandosi di un “super-predatore”, posto ai vertici della catena alimentare, caccia, in maniera estremamente efficace, gli esemplari sub-adulti e quelli più vulnerabili (anziani, debilitati, malati), riuscendo ad effettuare, in maniera del tutto naturale, un controllo delle specie-preda.

Risulta, inoltre, nella maniera più assoluta, scorretto sostenere che l’abbandono delle attività pastorali avrebbe determinato una riduzione delle potenziali prede “accessibili” ai lupi. Tali affermazioni, palesemente inadeguate, non fanno altro che incentivare la cattiva fama di cui gode questo stupendo animale. Il lupo è, ancora oggi, vittima di continui episodi di bracconaggio, causati, in modo particolare, da una difficile coesistenza con le attività umane.

Occorre rimarcare anche un altro aspetto. In merito alle aree protette-nel caso in questione Parco Regionale del Partenio-il decreto sulla installazione dei chiusini e la formazione di coadiutori faunistici non legittima alcun prelievo. Ricordiamo, a tal proposito, che senza preventivi censimenti che accertino struttura e dinamica della popolazione dei cinghiali-ovvero monitoraggi della specie- e che dimostrino un eventuale squilibrio ecologico, è inutile e pretestuoso parlare di abbattimenti in area parco; ne dovrebbero essere al corrente gli stessi candidati selecontrollori e coadiutori, formati dal medesimo Ente Parco Regionale del Partenio.

Auspichiamo, in conclusione, ancora una volta, un maggior coinvolgimento delle associazioni ambientaliste, affinché si addivenga a una soluzione condivisa senza arrecare danno alle altre specie animali.

 

Le associazioni firmatarie:

– SOS Natura

– Fototrappolaggio Naturalistico Partenio

– Ambiente e/è Vita

-Legambiente “La voce della Terra”

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