dalla Delegazione Irpina Unione Nazionale Consumatori riceviamo e pubblichiamo
La situazione di disagio che stanno vivendo centinaia di studenti irpini e le loro famiglie legata al caos determinato dalla chiusura di alcuni edifici scolastici è resa ancor più incomprensibile dalle discordanti perizie sulle risultanze delle quali si fondano i provvedimenti della Procura della Repubblica e degli enti locali competenti. E’ dunque necessario fare chiarezza in tempi brevi, a tutela tanto della salvaguardia dell’incolumità di studenti e personale scolastico quanto della tutela delle esigenze didattiche e del diritto allo studio dei nostri giovani.
Al di là di ogni considerazione squisitamente tecnica, emerge in tutta la sua evidenza l’assoluta carenza nella programmazione a medio-lungo termine di politiche credibili e risolutive in materia di edilizia scolastica. Non è infatti la prima volta che, puntualmente, ad ogni inizio di anno scolastico si presenta la necessità – da parte della Procura della Repubblica – di dover assumere provvedimenti che spesso cozzano con le esigenze di istituzioni scolastiche, studenti e famiglie: così è stato in passato per la “Dante Alighieri”, così è stato lo scorso anno per la “Cocchia”, così è accaduto quest’anno per il “Mancini” e la “Solimena”.
Esistono in città strutture come l’ex Ospedale “Moscati” che potrebbero rappresentare una soluzione per parte della popolazione scolastica oggi senza aule, ma è prioritario iniziare a progettare un campus scolastico che dia risposte certe e definitive alla domanda di sicurezza e di continuità didattica oggi colpevolmente disattesa.
Come Delegazione irpina dell’Unione Nazionale Consumatori, nel sollecitare soluzioni immediate all’emergenza in atto, indichiamo nella Caserma “Berardi” di Viale Italia un possibile sito per accogliere quegli Istituti scolastici che sono alle prese con carenze e criticità strutturali oggetto della doverosa attenzione della Magistratura.