L’idea di riportare il tema portante della manifestazione ENOLOGIC TAURASI WINE-CITY, le eccellenze enologiche taurasine, al centro di uno spazio discorsivo, fruitivo e pratico, più ampio rispetto al passato, nasce dalla necessità di ricollocare il frutto del vitigno, più volte vincitore di premi nazionali ed internazionali, in una cornice storico-antropologica e socio-economica che esalti il soggetto principe del pluri-millenario “contesto storico” costituito da narrazioni mitiche, simposi, stipule di patti, inviti rituali rivolti a divinità ctonie e forestiere ad unirsi agli umani.
Nella rassegna ENOLOGIC TAURASI WINE-CITY 2016, la scelta ricaduta su gruppi ed ensamble musicali, espressamente popolari che, in un modo o nell’altro, attingono da repertori tradizionali, è stata dettata dalla necessità di rendere coerente e uniforme le tematiche inerenti al vino come il ritorno all’uso, nel loro impiego culturale, di strumenti musicali “tradizionali” come la zampogna, la ciaramella, tamburi e tamburelli con pelle caprina, organetti e fisarmoniche, fischietti tipologicamente vari un tempo, tradizionalmente impiegati nell’intero ciclo produttivo dal vitigno alla vendemmia, alla presentazione del novello … ed era subito una gran festa con balli e canti su organetti, tamburelli, zampogne e ciaramelle.
La Direzione Artistica di ENOLOGIC TAURASI WINE-CITY ha predisposto come linea programmatica dal punto di vista culturale, il tema della rappresentazione storico-identitaria della gente taurasina ed irpina in generale, inaugurando un nuovo percorso che si propone di abbinare alla valida offerta commerciale <<Taurasi Wine-City>>, forme di spettacolo e rappresentazioni culturali ri-portatrici di valori storico-antropologici, simbolico-rituali e soprattutto sociali che debbano promuovere una sana e corretta “educazione” (oltre alle magistrali lezioni di famosi someliers ed esperti – eno, presenti durante la Kermesse) all’inebriarsi del prezioso nettare, la cui assunzione (piacevole e gradita) deve ri-tornare ad intendersi fondamentalmente occasione principale dello stare insieme e miglioramento dei rapporti sociali ed interpersonali, fortificazione di connessioni e contatti umani, alla base della normale coesione collettiva.
E dove non è vino non è amore;
né alcun altro diletto hanno i mortali.
-Euripide-
Bevendo gli uomini migliorano:
fanno buoni affari,
vincono le cause,
son felici
e sostengono gli amici.
-Aristofane-
La prima edizione di <<Enologic Taurasi Wine-City>> (12 – 16 agosto 2015), dal punto di vista antropologico-musicale e dello spettacolo, ha visto il suo apex nella cornamusa come culmine sonoro di un percorso “cominciato” da tamburi a cornice, simbolo vetusto mediterraneo della festa arcaica, in cui si celebrava il “vino” come <<ente>> accompagnatore di accordi, patti e stipule, da millenni presente nell’uso rituale, festivo e commerciale come <<nettare degli dei>>.
Un percorso giunto a compimento con i ritmi maturi ed efficaci del folk rock celtico coniugato a zampogna e ciaramella pur rimanendo ben saldi nell’invaso musicale della tradizione culturale locale.
Questi aspetti antropologici ed etnomusicologici, rendono ancora più appetibile la fruizione della 5 giorni ( 11 – 15 agosto 2016) eno-degustativa organizzata da Enologic Taurasi Wine-City poiché oltre al piacere della degustazione eno, la cultura musicale di qualità etnica ed identitaria, in tal senso superiore e ben distinguibile rispetto alle trascorse e precedenti programmazioni, durante l’evento Enologic Taurasi Wine-City 2016, porterà all’attenzione del pubblico numeroso di ENOLOGIC, nuovi inputs per ridefinire il consesso umano circostante nella possibilità rigenerative di tessuto, intreccio, trama dei rapporti sociali già abbondantemente logorata dalla globalizzazione di stampo sagristico e da certa “musica” dal carattere festivaliero e canzonettistico irriverente e deleterio nei confronti della cultura popolare e delle tradizioni locali.
Dalle eccellenze “eno” alle magnificenze palatali, alla qualità popolare e partecipativa della musica che, a Taurasi, in ENOLOGIC 2016, vedrà il linguaggio comunicativo del corpo, dei gesti e dello stare insieme in festa, irpino e balcanico, napoletano e cilentano, campano, centro meridione italico e mediterraneo, nei ritmi giusti e nelle infinite variabilità delle varianti melodiche della tarantella irpina e cilentana, nelle trame battenti del salterello ciociaro (una variante dal ritmo tagliente ed efficace esiste da secoli anche in Irpinia) e del guerresco battito del tamburo a mano, attributo essenziale della divinità, oltre che dell’otre (fatto con pelle di capra) vineggiante.
Et però credo che molta felicità sia agli homini
che nascono dove si trovano i vini buoni.
-Leonardo Da Vinci-