a cura di Vincenzo Carrella, giornalista economico ed analista finanziario
Strano a dirsi e/o pensare ma sembra quasi che la “temuta sanguisuga ” Equitalia potrebbe fare un “regalo”: una sorta di “condono” sulle cartelle esattoriali a circa 3 milioni di contribuenti . In breve, tutti coloro che hanno un debito con Equitalia fino a 100 mila euro, possono optare per rateizzare i pagamenti fino ad un massimo 3 anni, fruendo dell’eliminazione delle penali, degli interessi ecc., come già previsto per chi decide di saldare il debito in un’unica soluzione.
Tale provvedimento,“, è stato studiato dal Governo che lo vuole inserire nella legge di Stabilità 2017, permettendo così a molti contribuenti di eliminare in un solo colpo tutti gli oneri accessori sulle cartelle esattoriali rappresentati da onerosi interessi più sanzioni oltre all’aggio/costo della Concessionaria di riscossione pubblica
Per farci un’idea di quanto ammonta il debito dei contribuenti giacente presso equitalia prendiamo spunto da una nota diramata nei mesi scorsi da autorità preposte: solo nel febbraio del 2015, le somme iscritte a ruolo a carico di Equitalia ammontavano a 1.058 miliardi, di cui oltre 580 miliardi però “sono da considerare prudenzialmente inesigibili e il loro recupero risulta incerto”.
Maxi condono per chi e come funziona?
Benché alcune voci parlino di una mossa elettorale in vista del referendum del 4 dicembre, ciò che è certo è che tale manovra non rappresenta una propria sanatoria, ma assomiglia piuttosto – così come riferito da fonti ufficiali – alla procedura che disciplina la voluntary discosure , ossia lo sconto che hanno beneficiato (sugli interessi e sulle sanzioni) per chi ha fatto “mea-culpa” denunciando i capitali detenuti all’estero e fatti rientrare nei “forzieri italiani” .
L’accostamento però utilizzato non può che dirsi aberrante:
La differenza tra “la voluntary discosure e “condono su cartelle esattoriali” è che con i capitali sono coinvolti i “ricconi” vistisi premiati per il loro rimpatrio con “spicciolate” di sanzioni loro applicate con le cartelle , invece, non si premia il debitore ma gli si garantisce la possibilità -previo un “ammorbidito pagamento rateale”- di farlo ritornare a rivivere nelle dignità che gli compete.
L’obiettivo, comunque, è e resta quello di recuperare immediatamente circa 100 miliardi, che altrimenti si perderebbero rendendo ancora più precario il bilancio statale perché da tempo tali cifre sono appostate tra le entrate garantendone “l’equilibrio”.
Il condono allo studio del Governo sarà esteso anche a chi ha cominciato a saldare il proprio debito rateizzandolo.
Il Ddl rottamazione dei ruoli che fine ha fatto?
Ricordiamo, però, che già nel luglio scorso , dai senatori Anna Maria Bernini ed Emilio Floris è stato presentato un “ddl rottamazione dei ruoli”.
Anche tale DDL punta ad offrire una “chance” a tutti i debitori di Equitalia per saldare i propri debiti a rate, prevedendo per i cittadini che sono in “grave difficoltà” uno stralcio totale delle sanzioni, dell’aggio di riscossione, degli interessi, e il pagamento del 75% delle imposte dovute.
Per i contribuenti che invece si trovano in “momentanea difficoltà finanziaria” (se il debito è iscritto in un ruolo reso esecutivo prima del 31 dicembre 2012) è previsto uno sconto del 5 %,fermo restando lo stralcio degli interessi, delle sanzioni e dell’aggio.
Si trovano in grande difficoltà economica coloro che hanno un debito iscritto in un ruolo reso esecutivo prima del 31 dicembre 2010.
Equitalia è, in ogni caso, obbligata d’ufficio a proporre al contribuente la definizione della propria situazione debitoria, per cosi’ dire a “saldo e stralcio”, con un piano di rateizzazione. Tale disegno di legge riguarderebbe, tuttavia, una platea più ristretta di persone rispetto alla manovra in arrivo con la Stabilità 2017, perché non generalizzata ma destinata a specifici contribuenti.
La rateizzazione può arrivare ad un massimo di 12 rate trimestrali, a seconda che l’importo sia o meno sotto i 50mila €, con la prima rata che dovrà essere versata entro il 30 settembre dell’anno in cui è stata ricevuta la proposta di definizione.
Enzo Carrella – vcarrel@tin.it