Ferrovia Napoli-Avellino, Uil: sta alla Regione riempire i treni.

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La Regione Campania ritiene il, collegamento ferroviario tra Avellino e il capoluogo regionale non conveniente, perché non sostenuto dalle realtà locali con un’azione di marketing territoriale e perfino fuori da un sistema intermodale con i servizi su gomma di AIR su cui l’amministrazione comunale dovrebbe o avrebbe dovuto fare di più“.

Cosi in una nota apre il Segretario Generale Uil Avellino Benevento Luigi Simeone. Attualmente il collegamento prevede una corsa andata e ritorno tra i due capoluoghi e secondo molti sarebbe proprio questo, insieme ai tempi di percorrenza, a determinare una situazione che registra pochi passeggeri.

Singolare – continua Simeone – appare la considerazione circa la mancata sinergia tra Air gestita dalla regione e il servizio regionale di Trenitalia regolato da contratto di servizio con la stessa regione, così come è originale rilevare l’inconsistenza di un’azione del Comune di Avellino notoriamente in panne da tempo ed in ultimo anche commissariato, come una delle mancate azioni che fanno considerare il treno AV/NA vuoto e inutileSicuramente un collegamento che vede una percorrenza media di circa 3 ore, con due cambi sulla direttrice Benevento, Avellino, Salerno, poco ha a che fare con Napoli che si raggiunge solo attraverso Salerno o Caserta, tenuto conto che il bus di Air impiega circa un’ora e costa anche meno 5,50 € nonostante gli ultimi aumenti che hanno allineato i costi di treno e bus”.

Il collegamento su ferro – aggiunge la Uil Avellino-Benevento – è una scelta strategica da cui far ripartire il rilancio delle aree interne, evitando di fare paragoni con la fascia costiera, ci sono comunità abbandonate in cui si può partire la mattina ma non rientrare la sera con lo stesso mezzo, sono comunità destinate alla desertificazione demografica anche per questo ed altri servizi negati come sanità e istruzione, ed è a questo che bisogna far riferimento non già alla inutilità per mancata frequentazione. Ci sono treni in altre parti di Italia che servono Paesi diversamente destinati all’oblio, si guardi alla ferrovia Trento/Malè/Dimaro che consente ai giovani di vivere sulle valli e studiare a Trento, e agli sciatori di raggiungere le valli partendo con gli sci dal centro d Trento con ticket a carico anche degli albergatori. Non vogliamo guardare lontano, ma guardiamo il Laceno e le tantissime aree e riserve naturalistiche che andrebbero messe in rete proprio da chi ha il compito della promozione dei territori per un Turismo anche sostenibile che non rientrando più neppure nelle funzioni delle province, richiede alla Regione una responsabilizzazione e non un altro abbandono per mancata frequentazione che è l’effetto non la causa da cui difendersi”, conclude Luigi Simeone

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