Nel comune di Tufo, un bellissimo borgo irpino famoso per il Greco di Tufo DOCG, la comunità si sviluppa su modelli ecosostenibili facendo leva sull’enoturismo e sulla valorizzazione dei prodotti tipici.
La Pro Loco Tufo con la Festa della Vendemmia giunge alla sua terza edizione.
Nata per sensibilizzare e coinvolgere i bambini e i ragazzi di Tufo, il paese del rinomato vino Greco di Tufo, vuoi per la felice formula ludico-educativa che per il messaggio di coinvolgimento intercettato da fasce sempre più sensibili di amanti dell’enoturismo, la manifestazione ha assunto le dimensioni e la caratteristiche di una vera e propria festa tradizionale di sapori e di profumi.
Sì, perché la festa la si è voluta collocare proprio nel cuore del periodo della vendemmia che coinvolge gran parte della comunità tufese, che propone al visitatore sensazioni ed emozioni di un tempo, nel mentre intorno è tutto un lavorìo: nei campi e nelle cantine sparse, dove per le vie del borgo dal ribollir de’ tini va l’aspro odor dei vini l’anime a rallegrar.
La giornata di domenica 11 ottobre 2015, invece, dedicata al “vino nuovo” inizierà di buon mattino con il raduno nella piazzetta Gramsci, che ospita lo storico Monumento Ai Caduti delle guerre e delle missioni di pace e il più recente monumento bronzeo dedicato ai minatori di Tufo, realizzato dal famoso artista Giuseppe Di Marzo.
Non solo da Tufo ma anche da altri comuni della provincia di Avellino e da tutta la Campania, decine di bambini accompagnati dai loro familiari potranno degustare la prima goduto di una genuina colazione, per poi dirigersi verso i vigneti di un’area loc. Branete, dove potranno vestire i panni di piccoli “vignerons” e vivere in prima persona una esperienza davvero unica nel suo genere.
Verso mezzogiorno la folta schiera dei giovani vignaioli farà ritorno con decine di casse piene di uva, depositandola nei tini appositamente predisposti nella piazza centrale del paese e accompagnati dalla colonna sonora della Montemaranese.
Qui l’uva raccolta sarà benedetta dal parroco di Tufo Don Fabio Zollo che avrà idealmente esteso il sacro rito a tutto il prezioso raccolto delle pregiate vigne che circondano l’area DOCG del Greco di Tufo.
Sotto le lame di un sole dal sapore quasi estivo, nella cornice della suggestiva Piazza “Umberto” I, adornata di tralci e vissilli, si svolgerà il pranzo al termine del quale si celebrerà il rito vinificatorio vero e proprio, con i bambini che scopriranno il gusto della pigiatura a piedi nudi, originando un nettare di uva davvero unico nel suo genere.
Abbiamo incontrato Rino Verosimile, presidente della Pro Loco Tufo, che ci ha parlato della Festa al suo secondo appuntamento.
Ciao Rino, raccontaci un po’ come nasce la festa e qual è il vostro intento.
«Siamo orgogliosi di confermare per il terzo anno questo appuntamento legato al territorio. Siamo già alle 200 prenotazioni e questa forte partecipazione non può non essere motivo di orgoglio per noi organizzatori. La festa della Vendemmia non è soltanto legata alla valorizzazione delle eccellenze vinicole, ma vuole anche essere occasione di avvicinamento dei cittadini alle proprie origini».
Come vuole collocarsi la festa rispetto al più noto appuntamento del Greco Festival?
«Bisogna comprendere quanto sia importante valorizzare un intero territorio e creare un circuito in grado di far apprezzare le eccellenze che rendono grandi le nostre terre. Il nostro vino e le nostre etichette sono senza dubbio motivo di vanto, ma dobbiamo risvegliare l’interesse non soltanto verso il prodotto finito, ma anche verso quei processi così antichi e preziosi che in sé recano il segreto e la storia dei nostri vini. E’ il momento di capire quale lavoro ci sia dietro la produzione del Greco di Tufo».
Ci illustri il programma?
« Ci incontriamo alle 8.00 in Piazza Gramsci per la colazione del contadino e poi via per un tuffo tra i vigneti e piccola “lezione” sulle viti, sulla terra e sui metodi di coltivazione delle vigne. E’ un piccolo incontro cui teniamo molto in quanto è l’occasione per far scoprire anche a giovani e giovanissimi tradizioni ormai dimenticate. La festa proseguirà in paese dove ci sarà una sfilata in onore dell’ Aminea Gemina che culminerà con la doverosa benedizione del parroco don Fabio Zollo sulla prossima annata. Nel pomeriggio l’evento avrà il momento più caratteristico: la pigiatura del vino a piedi nudi per la trasformazione dell’uva in mosto. Tra balli e canti sarà senz’altro un momento di grande convivialità che coinvolgerà l’intera comunità».
Quale affluenza è prevista per questa seconda edizione?
«Come ti dicevo siamo già alle 200 prenotazioni e calcoliamo di superare le 300 presenze con la partecipazione degli abitanti dei paesi limitrofi. Lo scorso anno grazie al contributo di tutti i partecipanti siamo stati in grado di produrre autonomamente ben 300 bottiglie che verranno messe all’asta durante questa edizione. Un risultato che ci sprona a far sempre meglio».