Fondo Valle Isclero, l’accesso al Sannio una discarica a cielo aperto, convocata assemblea pubblica a Sant’Agata dei Goti il 6 giugno.

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La via di accesso alle valli del Sannio rischia di diventare una discarica a cielo aperto. La situazione della Fondo Valle Isclero è infatti ogni giorno più preoccupante: abbandonata all’incuria ogni piazzale di sosta è in pratica uno sversatoio per qualsiasi genere di rifiuti. La denuncia arriva da Cia Benevento.

Siamo di fronte – afferma Raffaele Amore, presidente di Cia Beneventoa una condizione intollerabile, insopportabile, nefasta per istituzioni, associazioni, cittadini ed imprese che con impegno e dedizione lavorano da tempo per accreditare i territori attraversati dall’arteria quali aree di eccellenza produttiva e di valore paesaggistico ed ambientale. Il peggior biglietto da visita per chi tanto faticosamente sta mobilitando risorse ed ingegni, saperi e sapori, relazioni e collegamenti, per promuovere il territorio e valorizzare le sue risorse”.

Per richiamare l’attenzione degli amministratori nei confronti del fenomeno ha indetto un incontro pubblico il prossimo 6 giugno presso la sala consiliare del Comune di Sant’Agata dei Goti con tutti i sindaci dei Comuni della Fondo Valle Isclero, il presidente della Comunità Montana del Taburno  Giacomo Buonanno, il presidente della Provincia di Benevento Claudio Ricci, il vicepresidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania Erasmo Mortaruolo. L’incontro servirà a valutare ogni possibile azione volta a fronteggiare un uno stato di cose che rende, ogni giorno che passa, le terre sannite sempre meno attrattive e tutti più poveri.

Agricoltura è presidio del paesaggio e della salute dei cittadiniconclude il numero uno della territoriale Cia sannita Raffaele Amore e come associazione siamo allarmati da una situazione che se lasciata a se stessa rischia di creare un danno enorme. Questa regione, e i produttori agricoli in particolare, hanno già pagato un grave e ingiusto tributo a chi ha permesso che le strade diventassero discariche. Con tutto quel che ne è seguito in termini d immagine e di campagne mediatiche denigratorie per i territori e per chi vi lavora”.

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