Fronte senza colori politici contro il biodigestore di Chianche.

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Un fronte bipartisan contro la costruzione del biodigestore a Chianche. Manifestazione in piazza Libertà ad Avellino. Il comitato Nessuno tocchi l’Irpinia raccoglie le adesioni di sindaci e produttori di vino, tra gli altri. Ma nel cuore di Avellino ci sono anche le Proloco e associazioni come Salviamo la Valle del Sabato.
Così il primo cittadino di Avellino, Gianluca Festa, dice ai microfoni: “Non sono a priori contrario alla costruzione di un biodigestore, l’Irpinia necessita della costruzione di un impianto. Ma oggettivamente tra i siti di Chianche, Savignano e Montella, la prima zona mi sembra quella meno opportuna. Quindi sono qui per una testimonianza di solidarietà”.
Stefano Di Marzo, presidente del Consorzio tutela vini d’Irpinia, attacca. “Invece di parlare di come spendere bene le risorse comunitarie, la politica non ascolta i territori che subiscono scelte calate dall’alto”.
La candidata del M5S alla regionali, Carmen Bochicchio: “Porto la mia vicinanza ai cittadini di Chianche e al comitato Nessuno tocchi l’Irpinia che si stanno battendo contro la localizzazione di un biodigestore nei territori che producono uno dei vini più apprezzati in Italia e non solo, il Greco di Tufo. Una scelta infelice calata dall’alto, senza la condivisione con le comunità interessate, che rischia di penalizzare fortemente un’area di pregio dal punto di vista vitivinicolo che, invece, andrebbe valorizzata. Io sono in campo a difesa delle bellezze e delle eccellenze della mia Irpinia“.
Sembra uno dei principali temi della campagna elettorale per le prossime regionali, insieme alla sanità. Intanto il sindaco di Altavilla, Mario Vanni, attacca l’Ato rifiuti. “Deve comprendere che non si può amministrare un ente pubblico senza ascoltare i territori. Il ciclo dei rifiuti si può chiudere anche con le compostiere di comunità, il mio comune per esempio ha ottenuto un finanziamento regionale e a breve avremo due mini impianti. Un biodigestore, cioè un impianto di tipo industriale, va collocato in una zona idonea e non dove c’è un corridoio agricolo ecologico di primaria importanza per la produzione del Greco di Tufo”.

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