Oggi a Montecitorio ultimo saluto in forma laica e funerale di Stato per il presidente emerito Giorgio Napolitano, scomparso venerdì scorso a 98 anni.
La Camera ospita i funerali che si celebrano alle 11.30 di martedì 26 settembre nell’emiciclo – termine previsto entro le 13 – con le esequie, trasmesse in diretta televisiva su Rai 1 e su maxi-schermi appositamente predisposti in Piazza del Parlamento.
Una cerimonia alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e di quella annunciata ieri del Capo dello Stato francese Emmanuel Macron e del presidente della Repubblica di Germania Frank Walter Steinmeier (che troveranno posto in poltrone disposte a semicerchio al centro dell’Aula).
Quella di oggi sarà una prima volta per un funerale nell’Aula di Montecitorio, mentre non è la prima volta che si svolgono esequie di Stato laiche di rappresentanti delle istituzioni. Prima di Napolitano a scegliere il rito laico furono gli ex presidenti della Camera Nilde Iotti e Pietro Ingrao, i cui funerali furono celebrati all’aperto, in Piazza Montecitorio. Per Iotti il 5 dicembre del 1999 tra chi prese la parola ci fu lo stesso Giorgio Napolitano.
Il cerimoniale per i funerali di Stato ha un protocollo molto rigido. L’ufficialità della cerimonia funebre – come si legge sul sito del governo – prevede: il feretro contornato da sei carabinieri in alta uniforme, o appartenenti allo stesso Corpo dello scomparso; onori militari al feretro all’ingresso del luogo della cerimonia e all’uscita; la presenza di un rappresentante del governo; un’orazione commemorativa ufficiale; altri adempimenti eventualmente disposti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La formula del funerale laico non prevede invece una particolare procedura, ma viene concordata con le persone vicine allo scomparso. Al momento sembra assodato che prenderanno per primi la parola, per circa tre minuti, i presidenti dei due rami del Parlamento, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, seduti sugli scranni della presidenza, come capita nelle sedute comuni di Camera e Senato. A seguire interventi leggermente più lunghi per gli altri oratori scelti dalla famiglia di Napolitano: Anna Finocchiaro, Gianni Letta, Giuliano Amato (che chiude) Paolo Gentiloni e il cardinale, e biblista, Gianfranco Ravasi. A intervenire anche il figlio di Napolitano Giulio e la venticinquenne nipote Sofia, figlia di Giovanni, l’altro figlio dello scomparso.
Il feretro, poco dopo le 11 verrà accompagnato fuori dalla camera ardente di Palazzo Madama dal presidente del Senato Ignazio La Russa. Su corso Rinascimento il carro funebre e i familiari accompagneranno il defunto a Palazzo Montecitorio. Preso in carico dalla Camera il feretro sarà portato a spalla da una rappresentanza interforze, dei circa cento pubblici ufficiali che saranno presenti, per essere collocato nella sala dei ministri intorno alle 11.30, poco prima del via dei funerali. Già alle 11 alla Camera dei deputati sono attese le prime cariche istituzionali, il presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra, poi il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il premier Giorgia Meloni e infine, ultimo a varcare Montecitorio prima del feretro di Napolitano, il capo dello Stato Sergio Mattarella.
Tra le autorità presenti si contano anche i reggenti di San Marino, la duchessa di Edimburgo e il presidente albanese Bajram Begaj. Tra gi ospiti stranieri anche il nuovo ambasciatore americano Jack Markell, che proprio tre giorni fa ha presentato le sue credenziali al Quirinale. E l’ambasciatore russo Alexey Paramanov, che su X, sabato, aveva ricordato “il contributo personale” di Napolitano “per avvicinare i popoli della Russia e dell’Italia”. Un messaggio arrivato dopo che Vladimir Putin aveva definito Napolitano “uno statista eccezionale e un vero patriota”. Alla Camera, secondo stime dell’ultima ora, ma ancora provvisorie, dovrebbero assistere alla cerimonia poco meno di mille persone. Moltissimi gli ex parlamentari previsti, e anche circa cento persone indicate dalla cerchia di Napolitano. In tribuna posti contati per i giornalisti e per gli operatori, con 36 postazioni riservate alla carta stampata.