Venerdì 17 Ottobre al Conservatorio Cimarosa di Avellino andrà in scena ”Gesualdo: Storia di un principe e di un castello”, un progetto di Giacomo Vitale, su testo e drammaturgia di Tarsia Napolitano. L’appuntamento è parte della rassegna Autunno in Musica 2014, che ha visto nelle settimane scorse esibirsi valenti pianisti dell’Istituto Musicale avellinese. Tuttavia, questo Concerto – Spettacolo multimediale costituisce una parentesi nella rassegna, perché unisce più generi teatrali nella costruzione di una idea: la figura di Carlo Gesualdo.
A parlarcene è il regista Giacomo Vitale. “Da un’idea del direttore Carmine Santaniello, che mi ha chiesto di raccontare Carlo Gesualdo, ha preso vita questo progetto in cui sono state coinvolte diverse persone tra studenti e tutor. Dapprima ho pensato di affrontare il discorso su Gesualdo partendo da una prospettiva inusuale, cioè quella di raccontare il luogo per arrivare poi all’uomo e al musicista. Poi, andando a Gesualdo, mi sono reso conto che il castello, con la sua presenza fiera ed aristocratica, sembra quasi l’immagine pietrificata del principe Carlo Gesualdo, che ivi ha dimorato dal 1592 al 1613, anno della sua morte. Ho quindi pensato di partire proprio da lì, dal castello che, nonostante risalga a prima del Mille, è con Gesualdo che ha acquistato carattere storico. Ma, per spiegarmi meglio, il Concerto-Spettacolo che presenteremo venerdì al Cimarosa è composto di più livelli che si intersecano e si sovrappongono.
Nel testo composto da un’allieva, Tarsia Napolitano, presentato come un manoscritto ritrovato nel castello, si racconta in modo semplice ed incisivo la storia del luogo che ospitò per tanti anni Gesualdo. Il castello con cui il Principe sviluppò un forte legame si rivelerà il vero conoscitore dell’anima del musicista.
Un altro livello riguarda i madrigali, trascritti dagli studenti per voci e strumenti, da cui emerge il rapporto tra l’uomo e l’artista. Piccoli brani con funzione drammaturgica, composti sempre dagli studenti, accompagnano lo spettacolo. Questi nascono da una sequenza accordale che è propria di Gesualdo e che descrive il senso drammaturgico del racconto. E, ancora, il livello delle immagini, curate da Pino Finizio, corona le azioni riportando l’attenzione sul paese di Gesualdo.
Il cuore dello spettacolo è poi il brano di musica elettronica composto da Paolo Termini con l’elaborazione di frammenti di madrigali, che verrà accompagnato dalla voce recitante di Antonella Forino. Mentre nel video, anche questo elaborato dal maestro Finizio, è presente la tragedia che ha coinvolto Gesualdo raccontando di rapporti tra uomini e donne, fino a toccare il tema della violenza.
In effetti si tratta di una prospettiva altra, che potrebbe davvero restituirci la figura complessa di Carlo Gesualdo per quello che è stata e non escludo la possibilità di fare di questo esperimento un progetto pilota per la produzione di spettacoli che facciano uso della multimedialità”.
Anche Rosario Totaro, che ha curato i gruppi vocali e prenderà in prima persona parte all’esecuzione, si dichiara entusiasta dell’esperienza che sta facendo nella costruzione dello spettacolo. “Lavorare al fianco dei giovani – ha dichiarato – mi riempie di energie, perché sono brillanti e lavorano con passione, restituendo più di quando prendono, anche inconsapevolmente. Poi sono convinto che quando si spendono in tal modo energie per giovani come questi c’è sempre qualcosa che va avanti, senza parlare delle ricadute di tali esperienze sulla la loro futura carriera artistica”.
Le composizioni e le trascrizioni dei brani che verranno eseguiti sono opera di Vincenzo Albi, Angelo Beneduce, Rosanna Capriglione, Francesco Chirichella, Sara Genise, Fabio Ruggiero, Maria Scala, Daria Scia, Vincenzo Tammaro.
La composizione elettronica è di Paolo Termini e il Video di Pino Finizio. Soprano Giusy Perna; Mezzo soprano Daniela Salvo; Tenore Rosario Totaro. Voce recitante Antonella Forino. La regia è di Giacomo Vitale. Sul palco l’Ensemble strumentale del Cimarosa diretta da Paolo Ciacci.