Gioca responsabilmente. Uno slogan, una formula che parrebbe buttata lì a caso per un obbligo legislativo, ma racchiude una sfida che ogni scommettitore dovrebbe avere ben chiara quando si appresta a effettuare una puntata. Se fallisce, non perde soltanto lui, ma tutte le istituzioni che stanno cercando di proteggerlo e la stessa industria del gioco d’azzardo. Non ci credete?
Ad oggi il gambling in Italia muove circa 94 miliardi di euro all’anno (dati Gaming Report). La maggior parte di questi, a dire il vero, tornano ai giocatori sotto forma di vincita, facendo incassare a Stato ed esercenti sui 20 miliardi di euro. Comunque tanti, se si pensa che significa una media di 339€ all’anno per ogni cittadino italiano. Ma il dato è appunto una media, e il divario tra chi gioca soltanto una schedina ogni tanto e chi scommette centinaia di euro a settimana, spesso senza poterselo permettere, è netto. Chiariamo subito un concetto: le case da gioco, a maggior ragione in questo momento, non hanno interesse a fomentare la ludopatia. Un giocatore che perde troppo spesso è soggetto a ripensamenti, ed è più propenso ad abbandonare l’attività ludica. Se i casinò applicassero un sistema per cui le vincite dei giocatori sono minime, l’industria chiuderebbe in neanche un anno. Chi non vince mai non si diverte, per quanto possa essere eccitante la sensazione di puntare.
Meglio allora aspettare e sperare che l’utente di turno perda un tot al mese, una cifra che si possa permettere, senza che venga ostracizzato dalla società come giocatore. Meglio che la reputazione del gambling migliori e non sia collegata all’immagine di chi ha davvero puntato tutto, affidandosi a una fortuna che magari sarà cieca, ma quando vuole punire ci vede benissimo. Meglio attirare nuovi giocatori rassicurandoli sulle loro possibilità future, e qualche passo in questo senso è stato fatto. Online, con il marchio AAMS a contrassegnare tutti i siti legali controllati dallo Stato. Il modo migliore per evitare truffe e tracciare il movimento di denaro. Live, con tutte le campagne per sensibilizzare sull’argomento che, va sottolineato, non sono mai ostacolate e spesso sponsorizzate dalle case da gioco. Su internet, per di più, è ormai da tempo attiva una funzione per cui è il giocatore stesso a stabilire una soglia massima di denaro da ricaricare sul conto ogni settimana. Il modo migliore per evitare di essere presi dal demone del gioco e sperperare tutto in una sera. Certo, ci vuole l’intelligenza di saper mettere la cifra giusta. Ci vuole la responsabilità, appunto. Ma se i casinò mettono la funzione a disposizione, non sfruttarla è un errore imperdonabile.
“Gioca responsabilmente” è quindi uguale alla scritta “Il fumo uccide” sui pacchetti di sigarette? Verrebbe da dire di no, per vari motivi. Intanto l’attività ludica stimola alcune zone del cervello altrimenti inattive, come dimostrato da alcuni studi scientifici. Il fumo, al contrario, può soltanto danneggiare i polmoni e l’apparato respiratorio. Un effetto simile non viene riscontrato sul corpo del giocatore. L’azzardo è di per sé uno svago, un divertimento come un altro, finché si sceglie in modo razionale quanto investire. E nei casi più fortunati può portare a vincere qualcosa, al contrario di un pacchetto di sigarette. Attenzione però a giocare con l’ossessione di vincere, o con la necessità di portare a casa qualcosa. Chi scommette più di quanto si può permettere è sconfitto in partenza, sempre. In fondo, basterebbe giocare responsabilmente.