E’ durato anche meno del previsto, 19 minuti anzichè i 20 annunciati, il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che non ha voluto inviare gli auguri di buon anno agli italiani dal suo studio ma dal salone del suo appartamento privato al Quirinale, senza scrivania, come era solito fare Sandro Pertini.
Non parlo di politica ma di vita ogni giorno – “Questa sera non ripeterò le considerazioni che ho fatto, giorni fa, incontrando gli ambasciatori degli altri Paesi in Italia sulla politica internazionale, e neppure quelle svolte con i rappresentanti delle nostre istituzioni. Stasera vorrei dedicare questi minuti con voi alle principali difficoltà e alle principali speranze della vita di ogni giorno. Il lavoro anzitutto”.
Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso di fine anno agli italiani. Un saluto molto cordiale a quanti mi ascoltano e gli auguri migliori, altrettanto cordiali, a tutte le italiane e a tutti gli italiani, in patria e all’estero; e a coloro che si trovano in Italia e che amano il nostro Paese. A tutti un buon 2016″, esordisce Mattarella. “L’anno che sta per concludersi ha recato molte novità intorno a noi: alcune positive, altre di segno negativo”.
“L’occupazione è tornata a crescere. Ma questo dato positivo, che pure dà fiducia, l’uscita dalla recessione economica e la ripresa non pongono ancora termine alle difficoltà quotidiane di tante persone e di tante famiglie. Il lavoro manca ancora a troppi dei nostri giovani”. Lo dice il presidente Sergio Mattarella nel discorso di fine anno agli italiani.
“Sono giovani che si sono preparati, hanno studiato, posseggono talenti e capacità e vorrebbero contribuire alla crescita del nostro Paese. Ma non possono programmare il proprio futuro con la serenità necessaria”, sottolinea il presidente. “Accanto a loro penso a tante persone, quarantenni e cinquantenni, che il lavoro lo hanno perduto, che faticano a trovarne un altro e che vivono con la preoccupazione dell’avvenire della propria famiglia. Penso all’insufficiente occupazione femminile”, conclude Mattarella.
Diseguaglianza sociali pesano su giovani – “Le diseguaglianze rendono più fragile l’economia e le discriminazioni aumentano le sofferenze di chi è in difficoltà. Come altrove, anche nel nostro Paese i giovani che provengono da alcuni ambienti sociali o da alcune regioni hanno più opportunità: dobbiamo diventare un Paese meno ingessato e con maggiore mobilità sociale” ha continuato il presidente.
Mezzogiorno è questione nazionale – “Il lavoro manca soprattutto nel Mezzogiorno. Si tratta di una questione nazionale. Senza una crescita del Meridione, l’intero Paese resterà indietro ha sottolineato Mattarella.
Evasione inaccettabile, vale 7% Pil – Duro monito del Presidente della Repubblica contro l’evasione fiscale che, ricorda Sergio Mattarella “vale 7,5 punti di PIL. “Soltanto dimezzando l’evasione si potrebbero creare oltre 300.000 posti di lavoro” aggiunge nel messaggio di fine anno a reti unificate.
“Il fenomeno migratorio nasce da cause mondiali e durerà a lungo. Non ci si può illudere di rimuoverlo, ma si può governare. E si deve governare. Può farlo con maggiore efficacia l’Unione Europea e la stiamo sollecitando con insistenza”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso di fine anno agli italiani.
“Quegli immigrati che commettono reati devono essere fermati e puniti, come del resto avviene per gli italiani che delinquono. Quelli che sono pericolosi vanno espulsi”. Lo dice Sergio Mattarella nel discorso di fine anno. “Le comunità straniere sono chiamate a collaborare con le istituzioni contro predicatori di odio e chi pratica violenza”.
“Il terrorismo ci vuole impaurire e condizionare. Non glielo permetteremo. Difenderemo le conquiste della nostra civiltà e la libertà delle nostre scelte. Con questo spirito abbiamo sentito, tutti, la sofferenza dei parenti delle vittime di Parigi e ci siamo stretti intorno alla famiglia Solesin”. Lo dice il capo dello Stato Sergio Mattarella.
“Vi è, poi, l’illegalità di chi corrompe e di chi si fa corrompere. Di chi ruba, di chi inquina, di chi sfrutta”. E “la quasi totalità dei nostri concittadini crede nell’onestà. Pretende correttezza“. Lo sottolinea il presidente Mattarella spiegando che oggi “i più giovani esprimono il loro rifiuto per comportamenti contrari alla legge.” (ANSA)