L’attenzione sulle sorti dello stabilimento Industria Italiana Autobus e dei lavoratori ex Irisbus é alta da parte del M5S. “Il mio lavoro personale é attualmente rivolto a comprendere quali garanzie possa dare la nuova proprietà rispetto al rilancio della produzione – afferma il deputato Generoso Maraia – occorre evitare che l’acquisto dello stabilimento si riduca ad essere una mera operazione immobiliare senza reali prospettive in termini di rilancio industriale della produzione”.
“Del Rosso ha pagato solo mille euro per l’acquisto dello stabilimento in Valle Ufita il cui valore é pari ad oltre venti milioni e mezzo di euro. Inoltre la IIA ha ricevuto un finanziamento di oltre cinque milioni di euro per far partire gli investimenti per la costruzione di autobus. Tutta questa operazione desta enormi perplessità. Infatti, tolti i vantaggi pubblici ottenuti, non é dato sapere quale sia la consistenza economica di Del Rosso, né quale sia la sua esperienza nella produzione di autobus.
“Sono in contatto con vari attori sociali – afferma il deputato – affinché tutto venga gestito nel migliore dei modi e per evitare che tutta l’operazione si concluda con un nulla di fatto e con l’ennesimo sperpero di denaro pubblico. Silvia Curcio, a nome della Fiom, lamenta una presunta assenza dei neoparlamentari rispetto al problema, quando in verità sa benissimo che conosciamo la storia dell’ex Irisbus fin dalla sua nascita. Conosciamo fin troppo bene l’azione sindacale di Curcio che alla prova dei fatti non può definirsi di successo. Curcio ci deve spiegare perché non ha mai smentito i falsi annunci di assorbimento di tutti gli operai da parte di Del Rosso. Proprio perché conosco bene la vicenda IIA nutro forti dubbi che alcuni sindacati stiano dalla parte dei lavoratori. Mi chiedo inoltre come mai né la Fiom, né la Curcio siano intervenuti facendo riferimento a dati, cifre e numeri per evidenziare come lo stato attuale della vicenda sia allarmante.
Ad oggi a parte le agevolazioni ed i finanziamenti pubblici non vi é alcuna certezza sul futuro dell’azienda e non mi sembra che il sindacato abbia speso parole per fare chiarezza sul punto. Invito le sigle sindacali, ma soprattutto i lavoratori che non si sentono rappresentati, a contattarmi al fine cooperare e di intervenire coralmente sul tema con una proposta forte, condivisa che possa incidere in termini di risultato presso il ministero competente. Occorre avere garanzie sul futuro dell’azienda e sul rilancio della produzione di autobus, altrimenti occorrerà individuare nuovi investitori in grado di raggiungere l’obiettivo”.