Il Papa operato al colon al Gemelli, sta bene, notte tranquilla, resterà ricoverato per 5 giorni.

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“La nostra preghiera la nostra vicinanza è molto grande. Ho sentito questa mattina il cardinale vicario” Angelo De Donatis “e mi ha detto che il Papa sta bene”.

Lo ha detto il cardinale Enrico Feroci, all’aeroporto di Fiumicino, in partenza per la Terra Santa con l’Opera Romana Pellegrinaggi.

Notte tranquilla, infatti, per papa Francesco ricoverato al Policlinico Gemelli, la prima dopo l’intervento chirurgico cui è stato sottoposto ieri sera, programmato per una stenosi diverticolare del sigma, e al quale il Pontefice “ha reagito bene”, secondo il bollettino diffuso in tarda serata. Fonti ospedaliere riferiscono informalmente di un decorso post-operatorio regolare. Il Papa, stando alle previsioni, dovrebbe restare al Gemelli per almeno cinque giorni.

A sorpresa, dopo aver condotto normalmente in Piazza San Pietro l’Angelus domenicale, e com’è nel suo stile manifestando l’intenzione di non suscitare troppo clamore, papa Francesco è stato ricoverato ieri pomeriggio al Policlinico Gemelli di Roma, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico programmato per una stenosi diverticolare sintomatica del colon, in modo specifico “del sigma”. Non un intervento particolarmente problematico, se non, comunque, per le cautele legate all’età del paziente, 84 anni.

E il Papa “ha reagito bene”, ha fatto sapere in tarda serata il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni. “Il Santo Padre ha reagito bene all’intervento condotto in anestesia generale ed eseguito dal prof. Sergio Alfieri con l’assistenza del prof. Luigi Sofo, del dott. Antonio Tortorelli e della dott.ssa Roberta Menghi – ha dichiarato il portavoce vaticano -. L’anestesia è stata condotta dal prof. Massimo Antonelli, dalla prof.ssa Liliana Sollazzi e dai dott.ri Roberto De Cicco e Maurizio Soave.

C’è anche una cappellina, per le preghiere e le eventuali celebrazioni, nel piccolo ‘appartamento’ occupato da papa Francesco al decimo piano del Policlinico Gemelli. La stanza è la stessa dove in passato venne ricoverato Giovanni Paolo II per sette volte, la prima il giorno in cui, il 13 maggio di 40 anni fa, fu vittima dell’attentato in Piazza San Pietro. Oltre allo spazio per il letto, il bagno, un televisore e qualche strumento per la pressione e gli altri parametri vitali, gli ambienti comprendono un altro spazio per un piccolo salottino con una poltrona letto, un altarino con un crocifisso e un tavolino. Il lungo corridoio di accesso è sotto il controllo della Polizia di Stato italiana, della Gendarmeria vaticana e della Sicurezza del Policlinico. La stanza del Papa ha grandi finestre che si affacciano sull’ingresso principale dell’ospedale. Lo stesso papa Wojtyla, per la sua ripetuta frequentazione, ribattezzò questi luoghi “il Vaticano n. 3”, dopo il Palazzo apostolico e la residenza di Castel Gandolfo.

Ci sono due infermieri del Vaticano che assistono da ieri pomeriggio Papa Francesco al Policlinico Gemelli di Roma. Oltre al personale medico e infermieristico del Policlinico ci sono Massimiliano Strappetti, sanitario della Città del Vaticano, ed un altro infermiere di fiducia sempre del Vaticano. Al Gemelli è inoltre presente una rappresentanza della Gendarmeria Vaticana e un responsabile per la sicurezza che affianca la polizia di Stato.

Intanto il Presidente del Consiglio, Mario Draghi esprime affettuosi auguri di rapida convalescenza e pronta guarigione al Santo Padre

La comunità diocesana di Roma è vicina “al nostro Vescovo Papa Francesco” e gli esprime “tutto il suo affetto e la sua devozione filiale in questo momento di malattia”. “Tutto il popolo santo fedele di Dio che è in Roma, insieme ai cittadini e a tutti gli uomini di buona volontà, con vivo senso di partecipazione e di prossimità al Santo Padre, eleva preghiere e suppliche al Signore perché con l’aiuto della sua grazia, sostenga e consoli il nostro amato Vescovo durante la convalescenza post-operatoria”, si legge in un comunicato del Vicariato di Roma. “Da tutta la comunità ecclesiale di Roma, insieme al Cardinale Vicario Angelo De Donatis e al consiglio episcopale, ai parroci, a tutti i vicari e collaboratori parrocchiali, ai religiosi, alle religiose, ai diaconi e ai seminaristi, da tutta la sua comunità romana l’augurio più sincero di una pronta guarigione!”, aggiunge la nota

Erano presenti in sala operatoria il prof. Giovanni Battista Doglietto ed il prof. Roberto Bernabei. E’ il primo ricovero ospedaliero di Jorge Mario Bergoglio da Papa, ora degente per almeno cinque giorni al decimo piano del Policlinico universitario, negli stessi locali che ospitarono i sette ricoveri di Giovanni Paolo II e per questo ribattezzati “il terzo Vaticano”. Ed è anche la prima operazione chirurgica dopo quella subita a 21 anni a Buenos Aires per l’asportazione di un lobo del polmone destro, a parte quella in gran segreto di un paio d’anni fa, alla Clinica Pio XI di Roma, per una cataratta. Francesco ha voluto aspettare l’inizio di luglio, mese in cui come ogni anno riduce gli impegni e interrompe le udienze, per affrontare questo suo nuovo problema di salute, di cui finora in pochi erano al corrente. A quanto si è potuto apprendere, è stato il suo nuovo medico personale, Roberto Bernabei, noto nome della Gerontologia italiana e ordinario di Medicina Interna e Geriatria proprio alla Cattolica, a focalizzare subito dopo la sua nomina, alla fine dello scorso febbraio, che il Papa aveva problemi al colon. Si è arrivati così, passati alcuni mesi, alla decisione di programmare per oggi l’intervento chirurgico. A posteriori, si comprende anche come mai il Papa, all’Angelus di domenica scorsa, avesse più che in altre occasioni chiesto per sé le preghiere dei fedeli. “In prossimità della festa dei Santi Pietro e Paolo, vi chiedo di pregare per il Papa. Pregate in modo speciale: il Papa ha bisogno delle vostre preghiere! Grazie. So che lo farete”, aveva detto.

Francesco era arrivato al Policlinico universitario come sempre in forma “anonima”, con la piccola berlina e un seguito ridotto al minimo, non più di due persone. Che tutto avvenisse più o meno senza preavviso è testimoniato dal fatto che personale della sicurezza è stato richiamato all’ultimo momento dalla ferie per presidiare la degenza del Papa, che dovrebbe durare alcuni giorni. A Francesco sono subito arrivati gli auguri del presidente Sergio Mattarella: “Santità, atterrato a Parigi per la visita di Stato che mi accingo a iniziare nella vicina e amica Francia, ho appreso del suo ricovero al Policlinico Gemelli – è il suo messaggio -. L’affettuoso pensiero degli italiani tutti, di cui mi faccio interprete unendovi il mio personale, accompagna in queste ore vostra santità, unitamente ai più cordiali auguri di buona convalescenza e ancor migliore e pronta guarigione”.

La notizia del ricovero del Papa ha fatto il giro del mondo. Al Gemelli, appena diffusa la notizia, sono subito arrivate le troupe tv. I giornalisti sostano nel piazzale Agostino Gemelli, presidiato dalla polizia municipale. All’interno, oltre alla sicurezza dell’ospedale, ci sono un paio di auto dei Carabinieri. (ANSA)

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