Questa mattina l’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi ha cambiato ufficialmente nome. Non più “Criscuoli” ma “Criscuoli-Frieri” in omaggio ad Angelo Frieri, il direttore sanitario scomparso 9 mesi e 4 giorni fa. Angelo ha attraversato i decenni in Alta Irpinia, dal terremoto alla pandemia. “Un santo laico, l’ospedale era lui, lui era l’ospedale”, ha detto il suo successore Salvatore Frullone.
C’erano tutti: i colleghi, il vescovo, il sindaco, i sindaci, la manager dell’Asl. Il figlio Paolo, che a nome della famiglia ha ringraziato tutti. E’ stata una bella cerimonia, sentita perché l’affetto per Angelo era sincero, come sincero è stato il suo impegno per Sant’Angelo e per la comunità dell’Alta Irpinia.
Sarà superfluo ricordare alcuni aspetti, conosciuti da tutti in Alta Irpinia, ma il “Criscuoli-Frieri” resta un’incompiuta. Il potenziamento o l’apertura dei nuovi reparti, dalla cardiologia alla terapia intensiva, non ci sono stati. E lo spettro desertificazione (ospedaliera) resta vivo…
Far arrivare i medici in Alta Irpinia continua ad essere operazione difficile, lo ha detto la stessa manager dell’Asl Avellino, Maria Morgante, che tuttavia ha dichiarato di voler proseguire nei concorsi. E che se questi non dovessero trovare adesioni, ha sottolineato, spetta solo al Governo mettere in campo interventi al di fuori dall’ordinario, a favore delle aree interne, che fungano da “incentivo” per l’eventuale personale.
Il vescovo Pasquale Cascio è stato meno tecnico ma più diretto: “Si avverte sempre più la necessità di un presidio territoriale che possa rispondere alle esigenze dei pazienti. Angelo Frieri in questo campo era un creativo, lui correva ovunque intravedesse delle possibilità”. Della necessità di un potenziamento concreto ha parlato anche il sindaco Marco Marandino: “Bisogna sfruttare ogni possibilità per potenziare l’ospedale, cercando soluzioni nel Pnrr”.
Essere creativi, come Angelo Frieri. Insieme al ricordo per il medico, la frase resta l’unica cosa da sottolineare in questa giornata.