Isochimica, flash mob con palloncini bianchi per chiedere che il processo torni ad Avellino.

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Hanno liberato 23 palloncini bianchi in aria per ricordare i 23 operai vittime della fabbrica Isochimica di Borgo Ferrovia e chiedere che il processo ritorni ad Avellino da Napoli. Annalisa Massidda compagna di Alessandro Manganiello l’ operaio ucciso dalle fibre d’amianto inalate nella fabbrica killer, e Anna Candelmo presidente dell’associazione Lotta per la Vita di Borgo Ferrovia, insieme ad altre persoje questa mattina si sono ritrovate a Piazzale del Marsico, dinanzi la sede del tribunale avellinese, nel giorno in cui a Napoli nell’aula bunker di Poggioreale saltava l’udienza per lo sciopero nazionale degli avvocati penalisti, per tenere alta l’attenzione sul processo Isochimica e rafforzare la richiesta di un ritorno in città delle udienze.

Il rilascio di ogni palloncino è stato accompagnato, tra le lacrime,  dal nome di un operaio decedetuo. Iniziativa per provare a vincere l’indifferenza di una città nei confronti della più grande tragedia sul lavoro che ha fatto registrare questa provincia “ci sto provando con tutte le mie forze a far capire che è un problema di tutti. Oggi mi sento sola, Alessandro mi aveva detto di stare attenta perché questa strada era durissima” commenta Annalisa Massidda dinanzi la sede del tribunale “siamo qui perché non devono dimenticare che sono morte 23 persone. Lo ribadiamo alla cittadinanza ed anche ai magistrati. Chiediamo giustizia e che il processo ritorni ad Avellino”.

E per riportare il processo in città l’Associazione lotta per la vita ha già avviato una raccolta firme “le istituzioni devono intervenire per riportare il processo da Napoli ad Avellino. La sede c’è, è il Carcere Borbonico, utilizzato anche per l’udienza preliminare della strage del bus”. Anna Candelmo lancia un appello anche alle forze politiche “qui ognuno deve fare la propria parte. A noi servono soluzioni, chi parla di strumentalizzazioni sbaglia. Qui nessuno deve mettersi la medaglia al collo. Ci sono dei cittadini che chiedono attenzione, che il processo si svolga qui in modo da non subire rallentamenti. La città – conclude – deve capire che l’Isochimica non è un problema solo degli operai, ma ance delle loro mogli, dei loro figli e della cittadinaza tutta”.

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