La Cavalcata in onore di Sant’Anna domenica 28 a San Mango sul Calore.

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La Pro Loco Sanmanghese ricorda che domenica 28 luglio a San Mango sul Calore si svolgerà   l’antica manifestazione della Cavalcata, come sempre organizzata dall’amministrazione comunale.

Il corteo  equestre guidato dal sindaco Gennaro Uva si snoderà dalla casa comunale  alle  10:00 per raggiungere, dopo alcuni chilometri di un faticoso ma appassionante tragitto, l’antichissima e suggestiva chiesa rurale dedicata a Sant’Anna, situata nella valle omonima, poco distante dal fiume Calore: è un vero monumento da valorizzare, la cui struttura attuale risale probabilmente al periodo angioino.

Avanzando  lentamente, i cavalieri lanceranno manciate di confetti alle numerosissime persone assiepate durante il percorso. In particolare, i lanci  diventeranno più fitti davanti  alla piccola chiesa di san Vincenzo, altrimenti detta del “Cemeterio” (nel quartiere Torre) e all’interno della stessa chiesa di sant’Anna, dove cavalli e cavalieri concluderanno la Cavalcata compiendo i rituali tre giri  attorno all’altare, avanzando a fatica nella folla in delirio, che cercherà di assicurarsi la maggiore quantità possibile di confetti che, associati al culto della santa, sono considerati apportatori di fertilità e miracolosi per la salute delle donne. Non a caso, durante la manifestazione non è infrequente incontrare donne incinte, pronte a raccoglierli a terra (quelli rotti sarebbero i più prodigiosi) e a mangiarli dopo aver sostato in preghiera nell’antica chiesa.

Nonostante il fiorire di suggestive leggende di fede e cavalleresche, che ci riportano tutte all’atmosfera medievale, la Cavalcata ha concretamente origine dai traffici che animavano l’antica e frequentatissima “Strada regia per Melfi”, di origine romana o altomedievale, sul cui tracciato si trovava la chiesa, tra importanti taverne e a ridosso dell’antico ed imponente ponte sul fiume Calore, detto appunto di sant’Anna, ancora oggi visibile e visitabile. Il ventisei luglio, nella valle confluivano commercianti napoletani e delle più svariate province del Regno per partecipare ad un’importante fiera: come accadeva in altri centri del regno, in quei giorni il sindaco amministrava autonomamente la giustizia, di norma esercitata dal feudatario. La Cavalcata ricorda proprio il solenne corteo che sindaco e dignitari locali facevano verso la fiera e la chiesa, che per alcuni giorni diventavano il centro pulsante della vita locale.  

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