“La famiglia che educa”, un tema mai più attuale come in questo momento proprio ad Ariano Irpino, alla luce degli ultimi atti di vandalismo, impuniti, compiuti da bande di minorenni in centro, oramai senza controllo da parte degli stessi genitori. E’ stato questo l’argomento conclusivo, sul quale si è concentrata l’attenzione del convegno ecclesiale diocesano.
Lavori che si sono aperti giovedì scorso, con l’interessante intervento di don Luigi Maria Epicoco, docente di filosofia presso la Pontificia Università Lateranense di Roma.
La sua relazione, dal titolo educarsi e ri-educare alla fede. Una sfida per la generazione del terzo millennio, ha coinvolto tutti e li ha introdotti al tema generale del convegno: “Generare alla vita, generare alla fede.”
“La fede – ha sottolineato il relatore – è strettamente legata al modo in cui facciamo funzionare il nostro Battesimo. Solo quando si arriva a vivere un battesimo della carità, si può generare alla vita e alla fede. Dunque, per generare, è necessario dare la vita. L’amore, non è fare le cose ma è dono di sé. I Santi, appunto, non hanno fatto altro che donare se stessi. Solo chi dona se stesso, genera. Si tratta di amare con gratuità. Chi desidera generare, non può prescindere da un rapporto di familiarità con la Parola di Dio, dai Sacramenti, dalla preghiera e dalla carità. Chi desidera generare non può non mettersi in ascolto dei giovani e non può avere paura di fare proposte radicali. Il punto di partenza però deve essere un atto di umiltà: riconoscere che nessuno ha in sé la capacità di generare ma che Gesù dice a tutti di partire da quel poco che si ha.”
Il convegno diocesano ha poi focalizzato l’attenzione sul “Battesimo: sacramento da riscoprire. Teologia e prassi”.
Nella prima parte è stata messa in evidenzia l’importanza del sacramento, attraverso il quale si è incorporati alla Chiesa e resi partecipi della missione.
“La domanda centrale è, più che chiedere se si è battezzati, se si conduce una vita battesimale. Molto spesso la vita giornaliera ci porta a non vivere in pienezza questa realtà. La liturgia del battesimo, attraverso i suoi segni, manifesta la bellezza pasquale del passaggio dalla liberazione del peccato alla vita. Ecco perché è importante che venga svolto nella veglia pasquale e in tutte le domeniche, Pasqua della settimana. Non bisogna mai ridurre i segni, mai dividere il rito dalla messa, si rischia di sminuire la porta d’ingresso della vita da salvati. Bisogna che ogni battezzato sappia il giorno del proprio battesimo. Secondo gli autori orientali, si hanno tre nascite: la prima quella natura, la seconda battesimale, la terza è secondo la sua volontà (cioè quando si rinuncia alla volontà propria per aprirsi al divino.”
Un annuncio festoso nell’ultima giornata. L’augurio a don Roberto Iacoviello che sarà ordinato sacerdote il prossimo 4 ottobre nella Basilica Cattedrale di Ariano Irpino.
Lo ha comunicato il Vescovo Sergio Melillo al termine della celebrazione di fine Convegno, nel corso del quale ha anche annunciato che don Luigi De Paola sarà prossimamente nuovo parroco di Castel Baronia, insieme a San Nicola Baronia.