Mamma Schiavona che tutto puó e tutto perdona è pronta ad accogliere migliaia di fedeli. Il 2 febbraio, come da tradizione, si rinnova la cosiddetta “Juta dei femminielli” per venerare la Vergine.
La celebre salita verso il Santuario di Montevergine chiamata Candelora è un rito popolare che è radicato ormai nel nostro territorio, riuscendo ad unire sotto un’unica bandiera persone di ogni genere e sesso, una festa, ma anche un culto religioso che affonda le sue radici in un passato remoto quando nel 1256 la Madonna, commossa dall’amore di due omosessuali, incatenati sul Monte Partenio a Lei dedicato e condannati a morire di freddo o sbranati dai lupi, li salvò da quella fine crudele riscaldandoli con la Sua luce.
Ancor prima, però, a salire su quello che fu il “Monte di Virgilio”, erano i coribanti, sacerdoti della dea Cibele, la Madre nera. Questi per onorare la divinità il 2 febbraio le offrivano in dono il loro sesso arrivando ad evirarsi per rinascere poi con una nuova identità. Ancora oggi questo freddo giorno d’inverno è un giorno d’offerta in cui il fedele fa un voto alla Vergine, ma il suo sacrificio si trasforma in balli, risa e divertimento.
Dalle 9.30, orario in cui è previsto l’arrivo dei primi devoti, fino a sera, è tutto un divertimento di colori, passioni e suoni che si fondono in onore della Madonna.
Una delle tradizioni meno usuali avviene a Benevento in Campania. Nel comune di Castelpoto c’è una tradizione che va avanti ormai da tantissimianni. Dalla notte di Natale fino appunto al giorno della Candelora viene esposto sull’altare maggiore il Bambino Gesù che proprio oggi viene baciato per l’ultima volta e poi riposto nell’attesa dell’arrivo della nascita del Natale successivo.
Castelpoto è un comune di circa milleduecento abitanti con Vito Fusco che ne è il Sindaco. Il comune in questione si erige a 293 metri sul livello del mare e ha un’estensione di poco meno di dodici chilometri quadrati. I comuni confinanti sono Apollosa, Campoli del Monte Taburno, Foglianise e Vitulano. Sicuramente è un comune storicodel nostro paese che ha avuto il suo picco di abitanti all’inizio degli anni cinquanta quando sfiorava i duemilacinquecento. Un drastico calo che è iniziato già dal decennio successivo fino ai giorni nostri.