“Ci sono stagioni nella vita di ognuno di noi, che ci ripagano ampiamente dell’impegno e dell’amore che abbiamo profuso a piene mani nel nostro lavoro. E l’attribuzione alla mia persona di questa Laurea honoris causa in Economia e Management ne è la prova più convincente. Così viene da chiedermi, senza cedere a una falsa umiltà, fino a qual punto io sia meritevole di questo eccezionale riconoscimento, che segue quello di cittadino onorario di Guardia Sanframondi, sede dell’amata cantina La Guardiense. E qui si conferma quanto io sia al centro di un particolare stato di grazia. Che tuttavia non manca di sorprendermi, anche se nasce all’insegna di quell’antica civiltà sannitica, con la quale ho una lunga e affettuosa frequentazione”.
Con queste parole, Riccardo Cotarella, che segue La Guardiense dal 2007, ha iniziato la Lectio magistralis per il conferimento della Laurea ad honorem in Economia e Management dall’Università del Sannio di Benevento, in un affollatissimo Auditorium Sant’Agostino.
“Un evento quello di oggi – ha aggiunto Cotarella – che se non manca di lusingarmi, mi carica anche di orgoglio per aver colto, in tempi non sospetti, le straordinarie potenzialità dei vini sanniti, sui quali, per anni, ha pesato quell’ignorante pregiudizio che considerava queste terre vocate a una ricca produzione, ma senza requisiti di particolare qualità”.
Poi, un applaudito passaggio sulla caparbia volontà dei soci de La Guardiense, vignaioli coraggiosi e determinati che hanno condiviso con dedizione ed entusiasmo ogni suggerimento loro rivolto, finalizzato al miglioramento qualitativo delle produzioni viticole. Proprio a loro ha voluto dedicare il riconoscimento attribuitogli dall’Università del Sannio e sempre a loro ha voluto garantire, finché avrà vita, il suo sostegno professionale e i suoi sentimenti di amicizia. Per Riccardo Cotarella si tratta di “uomini e donne che non esitano dinanzi alle levatacce mattutine, incuranti di qualunque condizione atmosferica, a recarsi nei vigneti, per controllare lo stato di salute delle piante dopo il temporale e accarezzare i grappoli ancora in embrione”.
In seguito, nella sua lectio ha effettuato un dotto passaggio sulla nascita dell’agricoltura che ha trasformato l’uomo da predatore a produttore e quindi come dal rapporto dell’uomo con la terra siano nate e sviluppate le civiltà.
“Il ringiovanimento dell’impresa agricola italiana” è stato un altro tema sul quale Cotarella ha puntato i fari.
“In Italia – ha osservato – nel giugno 2018 sono state registrate 55.000 aziende agricole condotte da under 35, meno del 10% delle aziende totali, ma in crescita del 14% rispetto ai tre anni precedenti e, soprattutto, molto più numerose che in altri Paesi europei: 38.000 in Francia, 34.000 in Spagna, 20.500 in Germania. Merita particolare considerazione la circostanza che, nella giovane agricoltura italiana, è alta anche la percentuale delle donne, che guidano 3 aziende su 10”.
Non mancando di sottolineare che “l’impresa vitivinicola costituisce un comparto di eccellenza del più ampio e articolato settore agroalimentare che rappresenta, sempre più, una filiera strategica per l’economia italiana”.
Riguardo all’evoluzione dell’impresa vitivinicola, tra l’altro, ha rimarcato che: “Le nostre imprese vitivinicole devono confrontarsi con un consumatore sempre più esperto che, nella stragrande maggioranza dei casi, non ha competenze agronomiche, enologiche e tecnologiche, ma sa scegliere, tra diverse alternative, fino a individuare la soluzione più rispondente alla propria motivazione d’acquisto. È un consumatore intelligente, che può ricorrere alla rete web per acquisire il parere dei più grandi esperti e confrontarsi con tanti altri operatori, senza spendere un solo euro e quindi può decidere anche a tavolino dove, come, quando, da chi e a quali condizioni comprare”.
Non a caso, esistono qualificate testimonianze, sull’intero territorio nazionale, di imprese vitivinicole che iniziano ad accogliere i propri clienti nelle loro cantine con tutti i mezzi che la tecnologia mette a disposizione. A ciò va aggiunto, il notevole lavoro delle cantine nel far conoscere la propria storia e la specificità del proprio vino attraverso un efficace sistema di comunicazione. D’altronde, è noto, nel vino c’è la storia di un territorio, ricco di emozioni che vanno raccontate per creare un più proficuo legame fra produttore e consumatore.
Nel chiudere il suo intervento, il consulente enologo de La Guardiense ha ringraziato i suoi familiari e, in particolare, il fratello Renzo, altra figura di spicco nel mondo del vino al di là di ogni confine.
All’incontro, preceduto da un saluto del Rettore dell’Università del Sannio Filippo de Rossi e dalla imponente Laudatio del Prof. Giuseppe Marotta, Direttore del Demm, hanno preso la parola anche: il giornalista Bruno Vespa (che si avvale della consulenza di Cotarella per la sua cantina), il giornalista enogastronomico Luciano Pignataro, Domizio Pigna Presidente de La Guardiense e Gabriele Uva dell’Unisannio.
Dopo la cerimonia di conferimento della Laurea ad honorem, c’è stato il trasferimento presso la sede de La Guardiense, dove nel Salone dei 33 Fondatori, sito al disopra del moderno punto vendita della cantina, gli ospiti hanno potuto godere del coinvolgente conviviale con il quale l’azienda ha voluto festeggiare il suo l’enologo consulente.
Quella del 1° marzo 2019 è stata sicuramente una bella pagina della storia enologica sannita.