Nella ricorrenza del 150° anniversario della nascita dell’artista Giovanni Colmo (1867 – 1947), gli Amici del MdAO organizzano il Seminario di Studi “La pittura di Giovanni Colmo”, che si terrà sabato 29 aprile alle ore 17,30 presso il Palazzo Vescovile di Avellino sito in Piazza Libertà, 19.
Saluteranno: Dott. Franco IANNACCONE (giornalista de “Il Ponte”), Dott. Eleuterio TOMASELLI (Università degli studi di Salerno), Dott. Giuseppe D’AMORE (cultore d’arte), e Dott. Pasquale Luca NACCA (cultore d’arte locale).
Relazionerà il Prof. Angelo CUTOLO (cultore di storia locale) che presenterà “Un pittore di Casa Savoia”.
Concluderà i lavori del seminario di studi il Prof. Stefano ORGA (critico d’arte) con una relazione sul tema “L’opera di Giovanni Colmo <<Alberi intrecciati>>”.
Il seminario di studi sarà moderato dal Dott. Generoso VELLA (giornalista e cultore d’arte).
L’incontro artistico culturale sarà organizzato dagli “Amici del MdAO ” con la collaborazione dell’“Associazione Culturale ACO”di Avellino, del MdAO Museo d’arte, dell’“Associazione <<Nel segno dell’arte>>” di Avellino e dell’“Archivio dei pittori irpini del Diciannovesimo secolo”.
Per informazioni: mdao@libero.it.
Giovanni Colmo, nacque a Torino il 13 maggio 1867. Il padre Francesco era un funzionario delle Ferrovie dello Stato mentre la madre, Teresa Randone, originaria di Garessio.
Il giovane Colmo, dotato di talento artistico, sviluppò sin da quegli anni le sue amicizie nell’ambiente omonimo e nel tempo libero, si aggregò dapprima timidamente e poi sempre più affrancato a gruppi che facevano capo a Delleani, Tavernier, Follini, Avondo, Cavalleri e Giani, scrutandone ed assimilandone i segreti e riuscendo negli anni successivi a fonderne gli stili e gli ideali.
Dopo aver frequentato il Liceo Classico, Giovanni s’iscrisse alla “Scuola di Applicazione per Ingegneri”, laureandosi in Ingegneria Civile nel 1891. Ciò gli consentì di essere assunto dal comune di Torino e di entrare a far parte degli uffici tecnici, dove svolse il suo lavoro per trentadue anni, congedandosi nel 1923 con il grado di capo divisione.
L’inizio della sua attività pittorica si fa risalire al 1890 ma fu nel 1896 che espose al pubblico la sua prima opera: “Mattino d’Autunno” e questo avvenne alla Società Promotrice delle Belle Arti di Torino dove si era iscritto proprio quell’anno in contemporanea con il Circolo degli Artisti e dove fu assiduo espositore per trentacinque anni.
Nel 1902 fu presente alla Quadriennale di Torino con l’opera: “Novembre nei boschi presso la Stura”.
Nel 1923, all’età di cinquantasette anni, il suo rapporto lavorativo con il Comune di Torino cessò e fu così che Giovanni poté dedicarsi totalmente alla pittura.
Nel 1926, si tenne a Cuneo la prima Esposizione Provinciale d’Arte , Colmo presentò: “Canale a Margarita”; “La chiesa di S. Francesco ad Assisi” e “Casolari a Macugnaga”.
Libero da vincoli lavorativi, sempre nel 1923 aprì studio in Torino al civico 43 di via Nizza, frequentato da allievi ed allieve e da clienti illustri quali Sua Maestà la Regina Elena.
Quel meraviglioso incantesimo fu rotto dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Lo sfollamento lo condusse ad Alba, dove fu ospite per dieci mesi della famiglia Gherzi Paruzza, le proprietà della quale si estendevano dalle colline di Alba sino a Neive: ne era a capo l’avvocato Felice, con studio in Torino ma pittore a tutti gli effetti e che per diversi anni fu presidente del Circolo degli Artisti.
Quando per vicissitudini belliche, Alba non fu più considerata sicura, Colmo si rifugiò temporaneamente a Garessio nella casa degli avi e successivamente in Liguria nella sua casa di Finalpia, non venendo mai meno al suo amato esercizio pittorico.
A conflitto concluso, fece ritorno a Torino, ma i bombardamenti avevano irrimediabilmente distrutto la sua casa ed il suo studio.
Dopo la guerra visse ed operò fra Garessio e Finale Ligure.
Malfermo di salute, necessitante di cure, venne ricoverato presso l’ospedale di San Vito sulla collina torinese, dove si spense il 24 Aprile 1947. Fu sepolto nel Cimitero monumentale di Torino.
Ottime iniziative culturali queste del MdAO! Complimenti