Una nuova importante scoperta che apre nuove prospettive per la cura del tumore della tiroide, e non solo, è stata realizzata dall’equipe diretta dal Prof. Mario Vitale, presso l’Università di Salerno. La ricerca, pubblicata sull’ultimo numero di Clinical Cancer Research, una delle più prestigiose riviste scientifiche del campo, ha individuato un nuovo bersaglio per la terapia del tumore della tiroide ma che è potenzialmente utilizzabile anche in altri tumori. Si tratta di un enzima conosciuto per il suo ruolo nel cervello, ma che se bloccato, arresta la crescita delle cellule tumorali. La Natura tende all’economia e spesso usa le stesse molecole per funzioni completamente diverse. Così, questo enzima abbondante nel cervello e coinvolto nei meccanismi della memoria, ha anche un ruolo completamente diverso in cellule di altri organi. Circa 10 anni fa, il Prof. Vitale iniziò a studiare questo enzima nella tiroide, scoprendo il suo nuovo ruolo. Oggi quella scoperta ha portato ad un nuovo importante risultato. Un farmaco che blocca questo enzima è in grado di arrestare la crescita delle cellule di tumore tiroideo, ma è possibile che questo risultato possa essere applicato anche ad altri tumori.
Il tumore tiroideo è il più frequente tumore endocrino e la sua incidenza è in progressivo aumento raddoppiandosi negli ultimi 10 anni. Non si conosce il perché di questo incredibile aumento della malattia, anche se il principale indiziato è l’inquinamento ambientale. Per fortuna, la maggior parte di questi tumori è guaribile se diagnosticato in tempo. L’Università di Salerno e l’Azienda Ospedaliera Universitaria S. Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona hanno messo in campo le migliori risorse per affrontare questa emergenza sanitaria. Il Day Service di Patologia Tiroidea, attivo ormai da più di un anno, è il primo centro di questo tipo nella regione Campania, dove la ricerca e la cura del paziente si coniugano in un unico obiettivo.