Addio al giornalista Gianni Raviele, il mondo della cultura e del giornalismo campano è in lutto. San Martino Valle Caudina piange il decesso del celebre giornalista che si è spento ad 89 anni. Per anni giornalista Rai, responsabile della redazione cultura del TG1, è stato tra i fondatori del TG delle 13.30 con Andrea Barbato e Piero Angela.
In seguito divenne vicedirettore del TG2, quindi direttore generale di Telesanmarino dal 1995 al 1997.Dal 1998 in poi ha curato cura la linea editoriale di Canale 58. Una carriera di eccellenza nel campo della comunicazione, che Raviele ha sempre interpretato e coltivato in senso autentico e completo. Colto e raffianato, Raviele era molto legato alla sua terra d’origine, San Martino Valle Caudina, dove sarà sepolto dopo i funerali. La notizia del suo decesso ha fatto rapidamente il giro di Irpinia. Alfiere della Cultura nei palinsesti dei TG sin dal suo ingresso nell’azienda di viale Mazzini, Raviele ha sempre sostenuto la tesi della cultura. «Quando sono arrivato al Tg1 la cultura era vista come una belluria finale, per mandare a letto sereni gli italiani. E se proponevo qualcosa di nuovo mi facevano sentire un marziano» dice lo stesso Raviele in un’intervista a Repubblica. Sempre legatissimo alla sua San Martino Valle Caudina nel 1972 fondò con un gruppo di amici l’associazione Pro Loco di San Martino Valle Caudina. Vi si dedicò per molti anni della sua vita, realizzando diversi incontri con artisti, concerti e mostre che resero la sua rassegna San Martino Arte uno degli eventi più seguiti della Campania. Qui Lucio Dalla presentò per la prima volta al pubblico “Caruso”, una delle sue canzoni di maggiore successo. Durante la sua presidenza vennero pubblicati diversi dei suoi libri storici, scritti per lo più sulla sua terra, e venne realizzato un video documentario dal titolo “La mia madre terra”. San Martino Arte divenne in breve tempo un contenitore culturale estivo con eventi legati allo cultura e allo spettacolo con la presenza di grandi artisti. Mostre, concerti, convegni e premi si susseguivano in una programmazione lunga anche venti giorni.